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~ In questo nostro Paese c'è rimasta soltanto la Speranza; Quando anche quest'ultima labile fiammella cederà al soffio della rassegnazione, allora chi detiene il Potere avrà avuto tutto ciò che desiderava!

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Caso Cucchi: La Vergogna Italiana del XXI Secolo

17 lunedì Nov 2014

Posted by giacomoroma in Cronaca, Ingiustizie, Malagiustizia, Morti di Stato, Notizie, Politica, Riflessioni

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carcere, Cucchi, detenuti, Ilaria Cucchi, magistratura, Malagiustizia, Morti di Stato, notizie, polizia, reclusi, Rivoluzione, Stato, Stefano Cucchi

>>>ANSA/CUCCHI: IMPUTATI TUTTI ASSOLTI, IL DOLORE DELLA SORELLAilaria e stefanoCucchidownloadAvv.Cucchi

Guardavo per l’ennesima volta i video dell’Appello del caso Cucchi, e guardavo anche le interviste fatte alla sorella Ilaria, al padre e alla madre.

Ogni volta che lo faccio, mi sorprendo ad essere sempre più stupito; non ci sono davvero più parole per descrivere il limite di sottomissione a cui ci hanno portato. Un limite indegno e vergognoso… ma un limite che gli è stato concesso!!

Qui non c’è più niente che abbia un valore: Il nostro pensiero e la nostra indignazione, così come la nostra rabbia e il nostro stupore non hanno alcun peso, l’unica sensazione palpabile è quella tristissima della sconfitta… dell’impotenza!!

Bisogna cominciare a rendersi conto che ci hanno ridotti ad un branco di “schiavi” – che di “branco” ha ben poco -, e prenderne consapevolezza nonostante possa non piacere ammetterlo!

Proprio così, perchè per quanto possiamo continuare a raccontarci che “noi non ci facciamo sottomettere da nessuno”, la realtà è ben diversa, e ciò che è stato fatto – e continua ad essere fatto – a Stefano Cucchi (e famiglia!), ne è la prova lampante. Oltre ad essere un qualcosa che ci riguarda TUTTI da vicino!

La storia di Stefano è uno schiaffo alla Dignità e al Diritto… è uno schiaffo alla VERITA’!!

Anche queste parole a dire il vero non hanno alcun senso, se non quello, personalissimo, di poterne parlare e poter dire liberamente quanto possa fare schifo questo Paese “Barzelletta”: un Regime mascherato che non mostra alcun rispetto verso il popolo.

Mentre nella nostra cara Italia ci sbattiamo per varare la legge di “Omicidio Stradale”; mentre seguiamo valanghe di casi di cronaca ad ogni trasmissione televisiva, in cui montano processi mediatici che condannano ancor prima dei Tribunali, e che spaccano indiscriminatamente intere famiglie distruggendone i rapporti; mentre ci ritroviamo nei nostri salottini a parlare di idioti come Corona, considerando se sia giusto o meno che stia pagando 13 anni “per due foto” (per due FOTO???? Ma dico… vogliamo scherzare?!!!) quando fuori ci sono assassini e stupratori, ecco, mentre ci ritroviamo a parlare di tutto questo, poi dobbiamo mandare giù un boccone così amaro da soffocarci, restando a guardare senza alcuna possibilità di reazione L’OMICIDIO di un ragazzo di 31 anni che viene fermato con un po’ d’erba. Un fermo che gli costerà la vita!!!

Ma allora di che cazzo vogliamo parlare??!

Con quale coraggio questi bastardi maledetti che detengono il potere, e ai quali abbiamo messo in mano le redini del nostro Paese, si siedono sulle loro poltroncine dorate rivendicando a gran voce la “certezza della pena”??

Dove sta la “certezza della pena” di Stefano? Non c’è, certo, non ci può essere, perchè la pena va applicata ad un individuo, e la morte di Stefano non ha colpevoli!!!

“Stefano era un drogato; Stefano era uno spacciatore; Stefano conduceva una vita dissoluta; Stefano non nutriva alcun amore verso se stesso, e perciò la fine che ha fatto è stata diretta conseguenza del suo stile di vita. Bisogna farla finita di cercare capri espiatori e colpevoli tra le forze dell’ordine!!! “

E ora ditemi, cosa possiamo fare noi, e come dovremmo sentirci, quando a pronunciare le parole appena dette è un ex sottosegretario del nostro Governo?

Questo Paese è morto, non ha più anima! Le persone che lo guidano pensano soltanto a riempirsi le tasche a discapito del popolo e si sentono invulnerabili. Noi non abbiamo né i mezzi né la forza di reagire, li lasciamo fare regalandogli sempre più spazio di manovra, e finchè fossero stati “soltanto” i soldi ok, ma adesso con la storia di Stefano, che alcuni di loro si lasciano andare a vomitevoli e vergognose esternazioni, abbiamo raggiunto il livello di follia più totale!!

Dovrei anche dire che non bisogna mai dimenticarsi del povero Aldrovanti, di Giuseppe Uva che, come Stefano, ancora non ha avuto giustizia. E si potrebbe citarne altri, volendo, ma qui si parla di Cucchi e della sua Famiglia, che sta vivendo la più grande infamia che si possa vivere.

Un padre e una madre che hanno perso un figlio, una sorella che ha perso un fratello, e che ora si ritrovano a doversi difendere. Un’intera famiglia passata dalla parte dell’imputato, che si ritrova a doversi giustificare come se fosse lei stessa la causa di tutta quest’assurda situazione.

Addirittura una sorella, Ilaria, che viene accusata di sfruttare e strumentalizzare la morte del fratello per intraprendere la Carriera Politica!!

Ooooooooohh!!! Ma dico… Stiamo sbroccando???!!!!!!!!!

Gintografie di Stefano post-mortem portate in aula che basterebbero da sole per chiudere il processo; un ragazzo che entra sulle sue gambe in Caserma e che ne esce coi piedi davanti; Un detenuto straniero che la mattina del processo per direttissima, nei sotterranei di P.le Clodio vede Stefano, per poi sentirlo urlare come un pazzo nella cella in cui era rinchiuso – in quel momento con le guardie penitenziarie del Tribunale -, e che appena dice due parole sui fatti viene tirato pe’ l’aria e trasferito dal carcere in cui era detenuto, presso un’altra struttura penitenziaria SCONOSCIUTA, sparendo dalla circolazione e non venendo più rintracciato e richiamato a testimoniare; un’autopsia che parla della vertebra L3 ed il coccigee fratturati, nonché il riscontro delle palesi tumefazioni sparse un po’ in tutto il corpo…

Insomma, ditemi voi… che cazzo altro servirebbe per individuare la causa della morte nel pestaggio subito??

E se anche fosse morto per inedia come vogliono farci credere, perchè allora in sede d’Appello sono stati assolti infermieri e dottori del Sandro Pertini??

E poi, se anche Stefano fosse stato lasciato morire di fame e di sete, non ci sarebbe comunque una corresponsabilità da parte delle Guardie che l’hanno tenuto in custodia pestandolo e spedendolo all’Ospedale?

Voglio dire, se Stefano non fosse stato pestato non sarebbe dovuto essere ricoverato, e se non fosse stato ricoverato non sarebbe morto di fame!!

So che può sembrare contorto come discorso, se vogliamo dare ad ognuno le proprie responsabilità, ma qui non si sta parlando di una scazzottata da bar, nella quale chi rimette se ne va all’Ospedale, e da lì in poi sono affari soltanto di chi lo cura. Qui stiamo parlando di una persona che è stata per 6 interi giorni nelle mani degli Organi dello Stato, compreso l’Ospedale stesso che ricovera i detenuti nella sezione protetta della Struttura, un vero e proprio braccio detentivo, con tanto di camere-celle chiuse a chiave e con le sbarre alle finestre, camere piantonate h24 da guardie carcerarie. E quindi, per quanto mi riguarda,non solo la causa, ma anche le responsabilità della morte di Stefano vanno ricercate dal primo momento del fermo!!

Ma queste sono ancora una volta parole nulle, ed è proprio questa la maledetta impotenza che ti lascia disarmato. E’ davvero frustrante!

Non c’è niene da fare, quello che sconcerta e lascia attoniti della storia di Stefano, è la PALESE e lampante evidenza dei fatti, contro i quali i Giudici ed altri organi dello Stato stanno inspiegabilmente e vergognosamente remando contro!! Perchè??? Cosa c’è di così complicato da capire? Cosa c’è di così ambiguo ed oscuro in questa storia da non riuscire a renderlo chiaro, quando invece è cristallino per l’Italia intera??!!! Stefano è entrato SANO in caserma. Magro, certo, ma SANO!! E oltre ad esserne uscito morto, ne è uscito devastato nel corpo!!

Questo è un FATTO che nessuno può cambiare, e noi vogliamo CONDANNE E VERITA’!!!

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Stefano Cucchi: Condannato lo Stato per duplice omicidio

12 mercoledì Giu 2013

Posted by giacomoroma in Cronaca, Ingiustizie, Malagiustizia, Morti di Stato, Notizie, Politica

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carcere, detenuti, Ilaria Cucchi, lo Stato che uccide, magistratura, Malagiustizia, Omicidi di Stato, Polizia Penitenziaria, Processo Cucchi, Stefano Cucchi

Ilaria Cucchi piange dopo la sentenza del processo di primo grado

Ilaria Cucchi piange dopo la sentenza del processo di primo grado

Dodici Persone imputate: 3 agenti di Polizia Penitenziaria, 6 medici e 3 infermieri.

La Pubblica Accusa contesta a queste persone i reati di: abbandono di incapace, abuso d’ufficio, favoreggiamento, falsità ideologica, lesioni e abuso di autorità.

Reati per i quali, a vario titolo, la procura aveva chiesto pene già di per sé ridicole alla luce dei fatti, ma che, comunque, erano comprese tra i 6 anni e 8 mesi e i 2 anni di reclusione.

E invece ci troviamo a parlare di nuovo dell’ennesima sconfitta della “Giustizia”, una parola che sempre di più va perdendo di valore e significato.

Giustizia. Che bella parola. Soltanto a nominarla dovrebbe farci sentire meglio. Dovrebbe restituirci, almeno in parte, la serenità che qualcosa o qualcuno ha tentato di toglierci, dovrebbe ridarci un po’ della dignità che volevano sottrarci e, in altre occasioni, dovrebbe regalarci quella che in realtà dovrebbe essere nostra di diritto… la VERITA’.

Ma questa è la nostra Italia; l’Italia delle menzogne, l’Italia del buono e il cattivo, l’Italia dei sotterfugi e delle omissioni, l’Italia in cui un ragazzo di 31 anni viene fermato con una piccola quantità di stupefacente, e quella colpa, la colpa di essere tossicodipendente, sarà così grave da costargli la vita. E il bello è che, al momento, nessuno pagherà per questo!

Non vorrei usare frasi fatte, o dire cose scontate, ma che Stefano Cucchi sia stato ucciso per la seconda volta da una sentenza di primo grado ignobile e vergognosa, bè, è un dato di fatto.

Incredibile è vedere sfilare gli agenti di Polizia Penitenziaria, mentre soddisfatti della loro assoluzione “per insufficienza di prove”, lasciano l’Aula Bunker di Rebibbia, non prima però di aver mostrato il dito medio ai Familiari di Stefano, nell’indifferenza più totale di un Giudice che avrebbe dovuto quantomeno opporsi ad un atteggiamento del genere, meschino e insensibile, tenuto, oltretutto, da quei “rappresentanti dello Stato” che egli stesso aveva appena assolto dalle accuse che gli venivano rivolte.

Gli imputati, agenti di Polizia penitenziaria, che dopo la sentenza mostrano il dito medio a Ilaria Cucchi e ai genitori di Stefano

Gli imputati, agenti di Polizia penitenziaria, che dopo la sentenza mostrano il dito medio a Ilaria Cucchi e ai genitori di Stefano

Un atteggiamento scandaloso nei confronti di persone che erano parte lesa nel Processo, ma che ad un tratto sembravano essere diventati gli imputati, tanto da essere mandati a fanculo da coloro che gli hanno assassinato un figlio e un fratello!

Una condanna a 30 anni avrebbe ridato Stefano ai loro cari?

Certo che no, non l’avrebbe fatto. Ma avrebbe potuto sedare almeno un po’ quel dolore che da quattro anni si portano dentro, quel dolore che non è più quello per la sola  morte di Stefano, ma anche quello per tutti gli oltraggi che gli sono stati fatti in questi anni, tra omissioni delle forze dell’ordine, incompetenza e negligenza di dottori ed infermieri dell’Ospedale in cui l’hanno lasciato morire, gli abusi di potere esercitati etc.

Ma in tutto questo, la cosa più scandalosa è che non c’è soltanto una Magistratura di Regime, che ad un certo punto decide che la cosa più importante non è l’accertamento della verità e la condanna di colpevoli di reati plurimi, ma è, invece, l’insabbiamento di ogni responsabilità che possa, in un modo o nell’altro, infangare l’immagine dello Stato e delle persone che “lo rappresentano”.

Ma è proprio questo il punto, e cioè che l’ignobile tentativo di ripulire lo schifo di cui si sono macchiati quei signori in divisa, ormai è un tentativo misero agli occhi di tutto il Paese.

Però non è finita qui, perché in questa storia c’è dell’incredibile anche per quanto riguarda un’altra parte di questo Paese… e quale parte se non quella Politica?

Sebbene bisogna ammettere che quasi tutto il panorama Politico sia stato sinceramente solidale con la famiglia di Stefano, è anche vero che da quel mondo non si riesce MAI ad uscirne fuori con  quel senso di compattezza e sostegno che il cittadino vorrebbe sentire, ma deve esserci sempre qualcosa, alla fine (o meglio, qualcuno), che agisce da elemento di disturbo, e che arriva spesso ad offendere e ferire delle persone che non lo meriterebbero, proprio come in questo caso.

Il Senatore Giovanardi, che sembra aver preso il caso Cucchi come una sua Crociata personale, alla conclusione del Processo di primo grado, riferendosi ai 3 Agenti di Polizia Penitenziaria, dichiara: “E’ finalmente finito un incubo per tre poveri Cristi che in questi ultimi 4 anni, hanno passato l’Inferno”… e poi, ancora… “l’Italia oggi è un Paese in cui uno come me, viene linciato semplicemente perché rispetta quello che in nome del Popolo Italiano una Corte D’Assise ha stabilito. Sono “solidale” con la famiglia Cucchi, ma oggi vengo linciato semplicemente perché, come dice il nostro Ministro della Giustizia Cancellieri, rispetto la sentenza!!

E sono certo che oggi siamo qui, da persone ragionevoli, a chiederci quali siano i metri di giudizio di questo signore, e sono altrettanto certo che non sarà difficile individuare in queste vergognose affermazioni, due pesi e due misure.

Aprendo un piccola parentesi che in questo post non dovrebbe trovare posto, ma che è doverosa e necessaria per far capire il concetto dei due pesi due misure, vorrei tanto chiedere al Sen.Giovanardi come crede si possa accettare da lui un’affermazione come quella in cui dichiara “vengo linciato semplicemente perché rispetto quello che in nome del Popolo Italiano una Corte D’Assise ha stabilito”!

Forse il Senatore del PDL dimentica l’invasione da lui messa in atto con il resto del suo Partito nel Tribunale di Milano, quando sul banco degli imputati non c’erano dodici persone accusate di aver ammazzato un ragazzo di 31 anni, ma c’era un Signore chiamato Silvio Berlusconi, che nonostante continui ad affermare di essere perseguitato da vent’anni dalla Magistratura, non si accorge di quanto sia ridicolo il suo piagnisteo, visto che proprio perché sono vent’anni che la Magistratura lo perseguita, dovrebbe solo ringraziare i Giudici e domandarsi – anzi, SPIEGARCI – come mai che con tutti i processi che ha subito non si è MAI fatto 5 minuti di galera! E questa sarebbe una persecuzione?

Avesse subito un qualsiasi povero cristiano tutti i processi subiti da Berlusconi, avrebbero buttato la chiave!

Ma tornando al Sen.Giovanardi, forse egli dimentica anche il fatto che lui e il tutto il PDL, oltre alla squallida e ormai famosa manifestazione al Tribunale, hanno condotto la completa campagna elettorale facendo della riforma della giustizia uno dei suoi principali punti di forza.

E allora Sen.Giovanardi, non ci venga a raccontare che lei rispetta le sentenze dei Tribunali in nome del Popolo Italiano, in quanto tali. Credo che tacere, in alcune circostanze, risparmi polemiche sterili e figuracce.

Siamo ormai in una Dittatura; ci troviamo a vivere in un Paese dove non basta neanche più l’evidenza dei fatti per far condannare qualcuno, se questo qualcuno è apparato dello Stato e, di conseguenza, da questo protetto.

Il lavoro di “schermatura” che si mette in atto è totale e va contro ogni logica, senza badare al dolore di una sorella – e di due genitori – che si batte strenuamente per aver riconosciuta una verità palese ed agghiacciante, una verità documentata e dimostrata da perizie medico-legali.

Stefano è morto di inedia, ecco quello che ci raccontano. Quello che a tutti i costi ci vorrebbero far credere offendendoci, considerandoci –  sfacciatamente – come dei poveri coglioni cerebrolesi che, secondo loro, rimarranno lì a guardare gli esiti del processo così, con la bocca aperta e con un espressione un po’ ebete sul viso.

E invece no cari Signori, noi siamo qui, più svegli e vigili che mai, e sarete voi a passare da poveri deficienti che credono di poter fregare tutti quelli che le strade di Stefano le hanno battute, vissute e sofferte, ognuno con i propri problemi. E se il Sig.Giovanardi si vuole spingere tanto in là, da dire che tutte le ecchimosi, le tumefazioni, i lividi che Stefano aveva sul corpo, erano il risultato ultimo della mancanza di cibo e acqua, bè, allora dovrà anche spiegarci e dimostrarci – lui e i periti della Corte D’Assise – come mai dalle lastre  messe agli Atti si riscontra – oltre alla frattura nei pressi della vertebra L3 –, la presenza di sangue nei muscoli e nei tessuti lesionati, circostanza che sta a dimostrare la natura recente dell’ematoma, e non certo la tesi della Corte e del nostro Politico, secondo la quale tali fratture e lesioni sono riconducibili a vecchi incidenti e ricoveri subiti da Stefano.

Una delle lastre di Stefano messe agli atti, ove si riscontra, oltre alla frattura, anche la presenza di sangue nel muscolo e nei tessuti lesionati

Una delle lastre di Stefano messe agli atti, ove si riscontra, oltre alla frattura, anche la presenza di sangue nel muscolo e nei tessuti lesionati

Un'altra immagine del povero Stefano all'obitorio dopo l'autopsia

Un’altra immagine del povero Stefano all’obitorio dopo l’autopsia

Un'altra foto di Stefano all'obitorio, che raffigura i lividi e la frattura alla schiena

Un’altra foto di Stefano all’obitorio, che raffigura i lividi e la

frattura alla schiena

Ciò che lascia perplessi, inoltre, rispetto a queste assurdità sostenute dal Tribunale, sono le contraddizioni cui vanno incontro i Giudici e gli avvocati della difesa.

Mentre i periti medici nominati dai Giudici, si affannano nel sostenere che non c’è alcuna prova a sostegno del fatto che Stefano venne percosso, Corrado Olivieri, uno degli avvocati degli agenti della penitenziaria, successivamente al processo tra le altre cose dichiara: “…dalle carte processuali era di tutta evidenza che Cucchi fosse arrivato in cella già pestato ed impossibilitato a camminare. Eppure la parte civile ha insistito addirittura la tesi dell’omicidio preterintenzionale malgrado l’evidenza dei fatti e in accordo con i mass media”.

Ma come… non era stato dichiarato dai periti che le lesioni di Cucchi erano completamente riconducibili a traumi del passato, a vecchi ricoveri da lui subiti? E non era stato affermato, così come il Sen.Giovanardi ha prontamente ripetuto, che tutti i lividi, i gonfiori attorno alle orbite degli occhi ed il  colore marcatamente cianotico in determinati punti del corpo, erano semplicemente il risultato della totale denutrizione e carenza di liquidi?

E allora come mai l’avvocato Olivieri dichiara che “…era di tutta evidenza che Cucchi fosse arrivato in cella già pestato ed impossibilitato a camminare”?

Allora si ammette che qualcuno l’abbia pestato! E dal momento che la foto segnaletica di Stefano è ormai di dominio pubblico, e tutti sappiamo che non aveva un graffio al momento dell’ingresso nella caserma dei carabinieri, cosa dobbiamo pensare?

La foto segnaletica di Stefano. Queste sono le condizioni in cui si trova quando i carabinieri lo arrestano. A parte la magrezza e le occhiaie, Stefano non ha un graffio!

La foto segnaletica di Stefano. Queste sono le condizioni in cui si trova quando i carabinieri lo arrestano. A parte la magrezza e le occhiaie, Stefano non ha un graffio!

Che se Stefano è arrivato nelle celle del tribunale come l’avv.Olivieri ci dice, allora sono stati i carabinieri a ridurlo nello stato che conosciamo. E questo nell’arco di tempo che va da subito dopo la pratica della fotosegnalazione, a prima della partenza per P.le Clodio, al Tribunale.

Insomma, in realtà non ce ne frega un cazzo, potremmo addirittura sorvolare sulle tempistiche e le modalità, perché ciò che ci interessa è che qualcuno paghi e che qualcun altro la smetta di prenderci per il culo, credendo di avere a che fare con esseri non pensanti!

Quello che ci interessa è che venga immediatamente annullata e modificata una sentenza che grida vendetta; una sentenza che riguarda un caso di omicidio, e che su 12 imputati ne vede 3 assolti per insufficienza di prove (gli agenti di polizia penitenziaria), altri 3 assolti con formula piena (gli infermieri), e di 6 dottori, uno – il primario – condannato a 2 anni per omicidio colposo, altri 4 quattro condannati ad 1 anno e 4 mesi per il medesimo reato, ed un altro, l’ultimo, ad una pena ridicola di 8 mesi per falso ideologico. Tutte condanne che non verranno mai scontate perché comminate con la pena sospesa e, come se non bastasse, tanto per prendere ancora un po’ in giro la famiglia Cucchi, sono stati stabiliti risarcimenti per 100.000 euro ciascuno alla mamma e al papà di Stefano, per 80.000 euro alla sorella, ed una provvidenziale di 20.000 euro ai due nipotini di Stefano, i figli di Ilaria Cucchi. Anche questi, ovviamente, risarcimenti che avranno luogo soltanto nel caso in cui i condannati posseggano tali somme di denaro. Cosa che dubito fortemente.

In questo Paese veniamo ormai traditi sistematicamente dai nostri politici, siamo stati ridotti alla povertà, e quando uso questa parola non sto esagerando, perché è ovvio che il discorso non si ferma a chi sta leggendo queste righe, ma va oltre.

Magari noi possiamo ancora tirare avanti, ma come sentiamo e vediamo in continuazione, ogni giorno c’è un poveraccio  che si ficca la canna di una pistola in bocca e si fa saltare il cervello, oppure qualcun altro che si reca davanti al palazzo comunale della propria città e si trasforma in una torcia umana perché la delusione, la frustrazione, il senso profondo di ingiustizia e di perdita della dignità, lo porta a compiere gesti estremi. Gesti che denunciano tutto il malcontento ed il malessere che ci stanno obbligando a vivere, nonostante ogni singola persona cerchi in qualche modo di tirare avanti a testa alta, senza dover stare a guardare il proprio figlio andare in giro con le scarpe rotte o le magliette bucate. Perché ognuno di noi sogna e merita una vita decente, con un lavoro che gli permetta di sentirsi una persona decente.

E invece no, tutto quello che diamo al nostro Paese viene puntualmente ed avidamente risucchiato da quei schifosissimi “Palazzi di Potere” i quali, nel bene e nel male, dovrebbero restituirci almeno in parte i nostri sudori, sotto forma di un Parco per bambini, di una Scuola nuova e sicura, di un Ospedale dove i vecchi e gli ammalati non vengano parcheggiati per ore e ore in corridoi superaffollati, o anche di carceri nuove, dove anche chi ha sbagliato possa essere detenuto e pagare la sua pena in condizioni di umanità. Ma tutto questo per noi non c’è. Siamo un popolo di viziati del cazzo, e, stupidi fino all’inverosimile, ci accontentiamo del piattino di pasta che ci mettono sotto il naso. Così, finché ci terranno con la pancia piena, noi staremo qui buoni buoni e capaci soltanto di lagnarci!

Stefano è stato AMMAZZATO con ogni evidenza a dimostrarlo, e gente come il Senatore della Repubblica Carlo Giovanardi, persona da noi abbondantemente stipendiata e tenuta nei famosi Palazzi di cui parlavamo, non conosce ritegno o vergogna, e da quattro anni se ne sta lì, come se non avesse di meglio da fare, a (s)parlare della famiglia Cucchi come se fosse la famiglia stessa sotto accusa. Chiamando, inoltre, “poveri Cristi” tre agenti di polizia penitenziaria che con ogni probabilità sono stati causa diretta e primaria della morte di Stefano Cucchi.

E se anche – ammesso e non concesso – Cucchi fosse morto di inedia, non sarebbe comunque concepibile che gli agenti di custodia possano uscirne puliti. In quanto, se anche la causa diretta della morte di Stefano fosse attribuibile alla negligenza dei dottori, le percosse da lui subite per mano degli agenti sarebbero comunque la causa scatenante.

Niente ricovero= niente negligenza= niente morte!!

Vogliamo fare finta di niente solo per parare il culo alla Polizia di Stato??

Stefano è stato arrestato che era dritto sulle sue gambe. Era magro, si, è vero, ma era alto quanto Ilaria e pesava quanto lei, e non mi sembra che Ilaria abbia la faccia di una persona in punto di morte. Certamente lui era un uomo e quindi risultava essere molto magro, ma questo non ha nulla a che vedere con una persona che sta sul punto di lasciarci.

Stefano Cucchi è stato ucciso dallo Stato Italiano, perché prima di morire è stato in mano ad esso.

Lo Stato lo aveva in custodia, e negli ultimi 6 giorni della sua vita, Stefano è stato in tre strutture diverse e tutte rigorosamente Statali: la caserma dei Carabinieri che lo hanno arrestato; il Carcere di Regina Coeli; e il reparto carcerario (Ala protetta) dell’Ospedale Sandro Pertini.

Stefano non voleva morire, per niente. Stefano nei primissimi giorni dell’arresto aveva scritto in Comunità per avere un colloquio, e aveva chiesto di poter contattare il suo avvocato. Cosa che gli è stata negata calpestando i suoi più basilari ed elementari diritti, in un Paese che della “democrazia” vorrebbe farne il suo punto di forza!

Stefano, questo Stefano qui, lo stesso che cercava la comunità e voleva il suo avvocato, è stato riconsegnato cadavere alla sua famiglia dopo appena 6 giorni dal suo arresto.

Le conclusioni, tiratele voi!

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Stefano Cucchi, uno di NOI!!

17 giovedì Gen 2013

Posted by giacomoroma in Ingiustizie, Le Verità, Morti di Stato, Notizie, Riflessioni

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carceri, Ilaria Cucchi, lo Stato che uccide, notizie, omicidi, Stato, Stefano Cucchi

Questo è Stefano al momento del suo arresto, dopo sei giorni, ripeto, sei giorni, i familiari lo rivedranno soltanto da morto all'obitorio!!

Questo è Stefano al momento del suo arresto, dopo sei giorni, ripeto, sei giorni, i familiari lo rivedranno soltanto da morto all’obitorio!!

Questo invece è lo spettacolo che si presenta agli occhi dei familiari quando le autorità glielo "riconsegneranno"! Fate voi!

Cos’è che si può ancora dire, o urlare, o fare per vomitare la propria indignazione e il proprio disgusto verso chi dovrebbe assicurare “verità” e “giustizia”?
Eh già, mi chiedo cosa si può fare perchè tutto ciò che si fa, alla fine, è tristemente inutile, e non perchè non ci si impegni per ottenere quello che poi dovrebbe essere di diritto, come la verità, ma perchè è sempre più chiaro quanto Noi Popolo, Noi Cittadini, contiamo meno di niente quando ci troviamo di fronte ai cancelli chiusi di questo Stato ignobile e corrotto!
Quest’entità, composta da Senatori, Ministri e Presidenti, da Strutture di Soccorso e Polizie, che dovrebbero salvaguardare i nostri interessi, prendersi cura di noi e difenderci da chi vuole noucerci – oltre che darci l’esempio -, si prende ormai gioco di noi e lo fa in un modo così sfacciato da lasciarci sconcertati – oltre che impotenti -, lo fa anche quando le evidenze sono talmente palesi che non servirebbero Giudici e periti per raccontarci la verità, quella stessa verità che dovrebbe portarci giustizia, e, con essa, quel minimo di pace nel cuore che nasce soltanto quando si ha la certezza che chi si è arrogato il diritto di strapparci via un fratello, o un figlio, sia finalmente condannato a pagare per ciò che ha fatto. E questo discorso non si lega alla misera ed effimera sete di vendetta, che avrebbe ben poco di consolatorio dinanzi alla terribile perdita di un così grande affetto, ma va invece a trovare posto nell’umanissimo desiderio di sentirsi protetti, capaci di reagire attraverso la legge, di non sentirsi lasciati soli e abbandonati nei momenti più tragici che una persona, anzi, una famiglia possa attraversare, soprattutto quando certe tragedie vengono provocate proprio dalla parte malata, deviata di coloro dai quali ci aspettiamo solidarietà e protezione!

Stefano era una di noi, un ragazzo normale, sicuramente fragile, un ragazzo che nella sua fragilità aveva purtroppo trovato la sua croce, ma non per questo Stefano era un delinquente, o una persona cattiva e violenta come vorrebbe farci credere chi vuole discolparsi, chi vuole scrollarsi di dosso le proprie responsabilità per averlo UCCISO; ed è infatti inutile che queste persone – dottori, carabinieri e poliziotti penitenziari – continuano a scaricarsi le colpe l’uno con l’altro, perchè per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda tanta altra gente come me, le responsabilità di questo delitto, a vario titolo, ce le hanno soltanto loro, tutti quanti !!

Ciò che lascia sgomenti è assistere ad una storia dall’itinerario semplice e lineare, trasformata con evidenti e ridicole forzature in un caso intricato, così complicato da non riuscire – secondo loro – ad individuarne i responsabili.
Ma c’è di più, perchè a tutto lo schifo che è stato fatto, a tutte le bugie, le coperture, le omissioni operate dalle forze dell’ordine e dai dottori del S.Pertini nell’ovvio intento di nascondere la schifosissima ma evidente realtà, ci si è aggiunto un qualcosa di ancora più squallido e deludente, e cioè l’intervento di un tribunale presieduto da Giudici che anzichè punire, condannare e oserei dire disintegrare quelle parti tumorali dello Stato che stanno ammalando e mettendo in discussione tutto il resto, hanno invece protetto e lasciato impunito chiunque abbia avuto chiara responsabilità nell’omicidio di Stefano.

E’ stato incredibile – per usare un eufemismo – ritrovarsi davanti alla TV e ascoltare il telegiornale che ci dava questa notizia: “Il Tribunale di Roma emette la sentenza per il caso Cucchi, con la quale afferma che Stefano è morto per inedia, e cioè per mancanza di cibo e liquidi! Che i lividi da lui riportati sul corpo sono compatibili sia con una caduta che con un ipotetico pestaggio, ma che non è possibile affermare con certezza che i stessi siano stati provocati dall’una o l’altra causa”.
Motivazioni terribilmente assurde ed evasive! Come può la famiglia accettare una sentenza del genere? Anzi, come può accettarla l’Italia intera? Vorrebbe dire lasciarsi prendere per idioti, e lasciare passivamente la possibilità allo Stato di mettersi le cose a proprio comodo ogni qualvolta gli faccia comodo. Un giorno potrebbe capitare ad ognuno di noi di dover attraversare una tragedia come quella che è toccata al povero Stefano e alla sua famiglia, e anche se questa prospettiva è tremenda e nessuno vuole vederla come un qualcosa di così vicino, dobbiamo essere realisti e razionali ed accettare il fatto che tutto può succedere e a chiunque. Quindi Stefano merita giustizia così come la vorrebbe ognuno di noi, perchè è stato ucciso un ragazzo di 30 anni, e questo nessuno deve dimenticarlo!!

Partiamo almeno noi dalla realtà, visto che sembra che chi dovrebbe occuparsene si prodiga in fantasie; cominciamo quindi col dire una cosa talmente semplice che sembra praticamente banale essere qui, costretti a farla notare: Avete visto tutti la faccia di Stefano al momento dell’ingresso in carcere?? Ecco, se non l’avete vista la potete guardare nel riquadro di questo post, perchè la foto che vedete è quella del suo arrivo in matricola, per essere più chiari… è la sua foto segnaletica! L’avete vista poi, invece, la foto del suo viso sul tavolo dell’obitorio sei giorni dopo il suo arresto? E insieme a quella del suo viso, anche quelle che riguardano il suo corpo martoriato dagli ematomi, sempre sullo stesso tavolo maledetto? Se qualcuno ancora non le avesse viste, scrivete soltanto il nome “Cucchi” su Google, e poi continuate a leggere, perchè dovete rendervi conto di cosa si parla!!
Attenendoci perciò non chissà a quale complicata teoria, non chissà a quali particolari tecniche investigative, ma alla semplice, cruda, lampante realtà, potrebbe quindi spiegarci la BASTARDISSIMA CORTE quale cazzo di luminare medico legale occorre per capire che Stefano è stato oltraggiato, distrutto, massacrato di botte durante il tempo che va dal momento del suo arresto a quello in cui la famiglia se lo è ritrovato sul tavolo di un obitorio??
Ma cosa ci vengono a raccontare? Che è caduto?? Ha ha ha… scusate, passatemi il sorriso ironico, ma veramente vogliono offendere la nostra intelligenza e prendere per idioti gli Italiani interi e soprattutto i familiari di Stefano, che con tenacia e dignità stanno lottando con tutte le loro forze per ottenere ciò che la Giustizia Italiana dovrebbe automaticamente, spontaneamente, doverosamente dare loro? Giustizia e verità per Stefano, e punizione e carcere agli assassini!!
Una caduta???? A me sembrerebbe piuttosto un incidente stradale con un Autotreno!!! Ma scherziamo davvero?!?!!!

Mi scuso, ma veramente diventa facile farsi prendere dai sentimenti ed incazzarsi parlando del caso di Stefano, perchè è tutto così assurdo. E’ disarmante trovarsi al cospetto di coloro dai quali ci si aspetta il pieno appoggio e la nostra stessa rabbia, e ricevere invece soltanto porte in faccia, bugie, omissioni e prese in giro. A volte provo a mettermi nei panni della Famiglia di Stefano e mi viene una rabbia che non so descrivere, la rabbia di chi si sente impotente, di chi non sa da dove cominciare perchè tutti quelli che dovrebbero prenderti per mano e dirti “vieni qui, che adesso gli facciamo il culo a questi assassini con la divisa!”, ti remano invece contro. Immagino tutti loro entrare in Tribunale, un posto nel quale dovrebbero essere la perte lesa, coloro i quali dovrebbero essere supportati sotto ogni punto di vista; a livello umano, spiritualmente, e spronati ad essere forti e fiduciosi nel fatto che chi ha commesso questa mostruosità la pagherà cara, la pagherà come qualsiasi altro assassino esistente, senza distinzioni, senza favoritismi; dovrebbero essere rassicurati del fatto che una divisa – da poliziotto o carabiniere che sia – perde qualsiasi potere, qualsiasi influenza quando l’uomo che la indossa commette un assassinio, e anzi, proprio perchè quella divisa doveva essere una garanzia di civiltà, di lealtà, di imparzialità, di correttezza, di SICUREZZA e PROTEZIONE, ebbene, proprio per questi motivi la punizione sarà maggiormente severa, perchè quell’uomo – anzi, quegli uomini – nel momento in cui aveva in custodia Stefano, doveva rappresentare la sua garanzia, anche e soprattutto a livello di incolumità! E invece Stefano è morto in mano loro e per mano loro, e a noi, che le cose non stanno così, non ce lo può venire a raccontare nessuno, neanche una Corte D’Assise omissiva e corrotta!!
Guardo Ilaria e vedo una persona magnifica, vedo una grande sorella che continua a lottare contro tutto e tutti, senza arrendersi, a testa alta, perchè sa qual’è la verità, perchè sa che quel fratello che amava se n’è andato per mano di terze persone, in modo materialmente attivo, e non per negligenza di quattro dottori che si, hanno anch’essi piene responsabilità in altre direzioni, ma che non sono stati causa diretta di questa tragedia, perchè se Stefano non fosse stato pestato, tanto per cominciare, al Sandro Pertini non ci sarebbe mai arrivato!!!

Mi viene da considerare i casi di Melania Rea, della piccola Sara Scazzi, di Meredith Kercher, e allora mi chiedo come mai passano anni ed anni e per questi casi le indagini continuano, sempre, in tutte le direzioni; ci sono colpi di scena, cambiamenti delle versioni stesse, si percepisce comunque la volontà di arrivare ad una verità certa, reale, e per questo non si molla la presa, neanche quando si sbaglia. Si va avanti, e per molto meno rispetto alle chiarezze lampanti che si manifestano nel caso Cucchi, gli indagati non si mollano finchè non appare chiaro che le responsabilità vengono meno.
E allora non si può fare a meno di incazzarsi e rimanere delusi, di sentirsi abbandonati e presi in giro; non si riesce più ad avere fiducia in queste Istituzioni e in uno Stato che ci umilia e si prende gioco di noi, anche dinanzi alle evidenze e quando la posta in gioco è la VITA, la vita di nostro figlio, di nostro fratello, del nostro miglior amico; la vita di un ragazzo che non conosciamo ma al quale non possiamo fare a meno di voler bene, perchè Stefano era un ragazzo di 30 anni che aveva tutta la vita davanti, e perchè Stefano, con tutti i suoi problemi, aveva ancora un sorriso grande così, e nessuno doveva o poteva prendersi il diritto di spegnerlo!

Stefano Cucchi, ucciso a 30 anni dalla POLIZIA, ucciso da chi doveva curarne solo la custodia, e ucciso per la seconda volta in TRIBUNALE DAI GIUDICI CHE DOVEVANO RENDERGLI GIUSTIZIA!!!!

STEFANO CUCCHI, ASSASSINATO DALLO STATO!!!

STEFANO CUCCHI…. UNO DI NOI!!!

CIAO STEFANO!!!

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