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carcere, detenuti, Fabrizio Corona, giustizia, Grazia Fabrizio Corona, notizie, riabilitazione, rieducazione, Vallettopoli
20 martedì Gen 2015
17 lunedì Nov 2014
Posted Cronaca, Ingiustizie, Malagiustizia, Morti di Stato, Notizie, Politica, Riflessioni
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carcere, Cucchi, detenuti, Ilaria Cucchi, magistratura, Malagiustizia, Morti di Stato, notizie, polizia, reclusi, Rivoluzione, Stato, Stefano Cucchi
25 mercoledì Set 2013
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Africa, atrocità, barbarie, infibulazione, Italia, mutilazione del clitoride, Sierra Leone, Somalia, Sudan
L’infibulazione (dal latino fibula, spilla)
Ripudiata da tutte le società progredite. Eppure anche in Italia il rischio per bambine e donne è serio e più vivo che mai. Secondo l’Istat sono circa 70.000 le donne giunte in Italia e provenienti da Paesi esteri a tradizione escissoria. Ogni anno in Italia seimila bambine di varia origine, tra i 4 e i 12 anni, rischiano di essere sottoposte a questa pratica dolorosissima, pericolosa per la salute fisica e psichica e priva di qualsiasi utilità.
L’infibulazione, o meglio i vari tipi di infibulazione esistenti, hanno una base prettamente tradizionale e culturale. Nel nostro Paese, grazie ad una legge (Legge 9 gennaio 2006, n. 7; “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”), l’infibulazione è vietata e severamente punita. Le sanzioni non riguardano soltanto coloro che la praticano ma anche i genitori o i parenti che, pur di far infibulare una bambina membro della famiglia, rispettando così questa barbara tradizione, la portano all’estero.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha distinto quattro tipi differenti di mutilazione a carico dei genitali femminili.
La Circoncisione (o infibulazione ‘as sunnah’) è l’incisione della punta del clitoride con fuoriuscita simbolica di sette gocce di sangue.
L’Escissione ‘al uasat’ é l’asportazione del clitoride con aggiunta del taglio, totale o parziale, delle piccole labbra.
L’Infibulazione (o circoncisione sudanese) consiste nell’asportazione del clitoride, delle piccole labbra e di parte delle grandi labbra. A questa già di per sé orrenda mutilazione va aggiunta la cucitura della vulva (viene lasciato libero solo un foro per la fuoriuscita di urina e sangue mestruale).
Il quarto tipo comprende gli altri tipi di pratiche oggi esistenti. (Fonte: Wikipedia)
L’infibulazione nelle sue diverse varianti, viene tradizionalmente imposta alle bambine in diversi Paesi dell’Africa, del Sud-est Asiatico e della Penisola Araba. Marian Ismail, dell’Associazione Donne in Rete per lo sviluppo e la Pace, è una donna di origini somale che da vent’anni combatte la sua guerra contro questa ‘tortura’. “In Somalia il 90% delle bambine è sottoposto all’infibulazione – racconta la Ismail – è un’aberrazione. Esistono delle campagne di dissuasione, di contrasto in molti paesi africani. Ma la pratica è radicata. Poi c’è il problema che è diffusa a macchia di leopardo. Per cui capita che si fa in un villaggio e in quello vicino no. E la situazione cambia da etnia a etnia”. E continua: “é totalmente falsa l’etichetta religiosa. È solo cultura tribale. Per le donne trapiantate in Italia c’è poi il problema identitario. Un modo per legarsi al Paese d’origine”.
Il caso italiano è preoccupante. L’Istat parla di 67.988 donne arrivate in Italia da Paesi a tradizione escissoria come Egitto, Ghana, Costa D’Avorio, Eritrea, Burkina Faso, Etiopia, Camerun, Somalia, Guinea, Sudan, Kenya, Sierra Leone, Niger, Mali, Repubblica Centrafricana. Di queste, quasi 40.000 sono già state sottoposte ad infibulazione. Le restanti sono tutte a rischio. Solo a Roma le donne in pericolo sono 8.500. “Ma i numeri sono di gran lunga più alti – avverte la Dottoressa Giovanna Scassellati, una ginecologa che lavora con donne infibulate – Il problema non è affatto da sottovalutare. Per adesso Roma e Firenze hanno dei centri che si occupano, prima di tutto, di informare queste donne e di aiutarle a decidere come vivere soprattutto la gravidanza. Quello che dico è che ce ne dovrebbero essere molti di più, come minimo in ogni regione italiana, come avviene negli altri Paesi
12 mercoledì Giu 2013
Posted Cronaca, Ingiustizie, Malagiustizia, Morti di Stato, Notizie, Politica
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carcere, detenuti, Ilaria Cucchi, lo Stato che uccide, magistratura, Malagiustizia, Omicidi di Stato, Polizia Penitenziaria, Processo Cucchi, Stefano Cucchi
Dodici Persone imputate: 3 agenti di Polizia Penitenziaria, 6 medici e 3 infermieri.
La Pubblica Accusa contesta a queste persone i reati di: abbandono di incapace, abuso d’ufficio, favoreggiamento, falsità ideologica, lesioni e abuso di autorità.
Reati per i quali, a vario titolo, la procura aveva chiesto pene già di per sé ridicole alla luce dei fatti, ma che, comunque, erano comprese tra i 6 anni e 8 mesi e i 2 anni di reclusione.
E invece ci troviamo a parlare di nuovo dell’ennesima sconfitta della “Giustizia”, una parola che sempre di più va perdendo di valore e significato.
Giustizia. Che bella parola. Soltanto a nominarla dovrebbe farci sentire meglio. Dovrebbe restituirci, almeno in parte, la serenità che qualcosa o qualcuno ha tentato di toglierci, dovrebbe ridarci un po’ della dignità che volevano sottrarci e, in altre occasioni, dovrebbe regalarci quella che in realtà dovrebbe essere nostra di diritto… la VERITA’.
Ma questa è la nostra Italia; l’Italia delle menzogne, l’Italia del buono e il cattivo, l’Italia dei sotterfugi e delle omissioni, l’Italia in cui un ragazzo di 31 anni viene fermato con una piccola quantità di stupefacente, e quella colpa, la colpa di essere tossicodipendente, sarà così grave da costargli la vita. E il bello è che, al momento, nessuno pagherà per questo!
Non vorrei usare frasi fatte, o dire cose scontate, ma che Stefano Cucchi sia stato ucciso per la seconda volta da una sentenza di primo grado ignobile e vergognosa, bè, è un dato di fatto.
Incredibile è vedere sfilare gli agenti di Polizia Penitenziaria, mentre soddisfatti della loro assoluzione “per insufficienza di prove”, lasciano l’Aula Bunker di Rebibbia, non prima però di aver mostrato il dito medio ai Familiari di Stefano, nell’indifferenza più totale di un Giudice che avrebbe dovuto quantomeno opporsi ad un atteggiamento del genere, meschino e insensibile, tenuto, oltretutto, da quei “rappresentanti dello Stato” che egli stesso aveva appena assolto dalle accuse che gli venivano rivolte.
Gli imputati, agenti di Polizia penitenziaria, che dopo la sentenza mostrano il dito medio a Ilaria Cucchi e ai genitori di Stefano
Un atteggiamento scandaloso nei confronti di persone che erano parte lesa nel Processo, ma che ad un tratto sembravano essere diventati gli imputati, tanto da essere mandati a fanculo da coloro che gli hanno assassinato un figlio e un fratello!
Una condanna a 30 anni avrebbe ridato Stefano ai loro cari?
Certo che no, non l’avrebbe fatto. Ma avrebbe potuto sedare almeno un po’ quel dolore che da quattro anni si portano dentro, quel dolore che non è più quello per la sola morte di Stefano, ma anche quello per tutti gli oltraggi che gli sono stati fatti in questi anni, tra omissioni delle forze dell’ordine, incompetenza e negligenza di dottori ed infermieri dell’Ospedale in cui l’hanno lasciato morire, gli abusi di potere esercitati etc.
Ma in tutto questo, la cosa più scandalosa è che non c’è soltanto una Magistratura di Regime, che ad un certo punto decide che la cosa più importante non è l’accertamento della verità e la condanna di colpevoli di reati plurimi, ma è, invece, l’insabbiamento di ogni responsabilità che possa, in un modo o nell’altro, infangare l’immagine dello Stato e delle persone che “lo rappresentano”.
Ma è proprio questo il punto, e cioè che l’ignobile tentativo di ripulire lo schifo di cui si sono macchiati quei signori in divisa, ormai è un tentativo misero agli occhi di tutto il Paese.
Però non è finita qui, perché in questa storia c’è dell’incredibile anche per quanto riguarda un’altra parte di questo Paese… e quale parte se non quella Politica?
Sebbene bisogna ammettere che quasi tutto il panorama Politico sia stato sinceramente solidale con la famiglia di Stefano, è anche vero che da quel mondo non si riesce MAI ad uscirne fuori con quel senso di compattezza e sostegno che il cittadino vorrebbe sentire, ma deve esserci sempre qualcosa, alla fine (o meglio, qualcuno), che agisce da elemento di disturbo, e che arriva spesso ad offendere e ferire delle persone che non lo meriterebbero, proprio come in questo caso.
Il Senatore Giovanardi, che sembra aver preso il caso Cucchi come una sua Crociata personale, alla conclusione del Processo di primo grado, riferendosi ai 3 Agenti di Polizia Penitenziaria, dichiara: “E’ finalmente finito un incubo per tre poveri Cristi che in questi ultimi 4 anni, hanno passato l’Inferno”… e poi, ancora… “l’Italia oggi è un Paese in cui uno come me, viene linciato semplicemente perché rispetta quello che in nome del Popolo Italiano una Corte D’Assise ha stabilito. Sono “solidale” con la famiglia Cucchi, ma oggi vengo linciato semplicemente perché, come dice il nostro Ministro della Giustizia Cancellieri, rispetto la sentenza!!
E sono certo che oggi siamo qui, da persone ragionevoli, a chiederci quali siano i metri di giudizio di questo signore, e sono altrettanto certo che non sarà difficile individuare in queste vergognose affermazioni, due pesi e due misure.
Aprendo un piccola parentesi che in questo post non dovrebbe trovare posto, ma che è doverosa e necessaria per far capire il concetto dei due pesi due misure, vorrei tanto chiedere al Sen.Giovanardi come crede si possa accettare da lui un’affermazione come quella in cui dichiara “vengo linciato semplicemente perché rispetto quello che in nome del Popolo Italiano una Corte D’Assise ha stabilito”!
Forse il Senatore del PDL dimentica l’invasione da lui messa in atto con il resto del suo Partito nel Tribunale di Milano, quando sul banco degli imputati non c’erano dodici persone accusate di aver ammazzato un ragazzo di 31 anni, ma c’era un Signore chiamato Silvio Berlusconi, che nonostante continui ad affermare di essere perseguitato da vent’anni dalla Magistratura, non si accorge di quanto sia ridicolo il suo piagnisteo, visto che proprio perché sono vent’anni che la Magistratura lo perseguita, dovrebbe solo ringraziare i Giudici e domandarsi – anzi, SPIEGARCI – come mai che con tutti i processi che ha subito non si è MAI fatto 5 minuti di galera! E questa sarebbe una persecuzione?
Avesse subito un qualsiasi povero cristiano tutti i processi subiti da Berlusconi, avrebbero buttato la chiave!
Ma tornando al Sen.Giovanardi, forse egli dimentica anche il fatto che lui e il tutto il PDL, oltre alla squallida e ormai famosa manifestazione al Tribunale, hanno condotto la completa campagna elettorale facendo della riforma della giustizia uno dei suoi principali punti di forza.
E allora Sen.Giovanardi, non ci venga a raccontare che lei rispetta le sentenze dei Tribunali in nome del Popolo Italiano, in quanto tali. Credo che tacere, in alcune circostanze, risparmi polemiche sterili e figuracce.
Siamo ormai in una Dittatura; ci troviamo a vivere in un Paese dove non basta neanche più l’evidenza dei fatti per far condannare qualcuno, se questo qualcuno è apparato dello Stato e, di conseguenza, da questo protetto.
Il lavoro di “schermatura” che si mette in atto è totale e va contro ogni logica, senza badare al dolore di una sorella – e di due genitori – che si batte strenuamente per aver riconosciuta una verità palese ed agghiacciante, una verità documentata e dimostrata da perizie medico-legali.
Stefano è morto di inedia, ecco quello che ci raccontano. Quello che a tutti i costi ci vorrebbero far credere offendendoci, considerandoci – sfacciatamente – come dei poveri coglioni cerebrolesi che, secondo loro, rimarranno lì a guardare gli esiti del processo così, con la bocca aperta e con un espressione un po’ ebete sul viso.
E invece no cari Signori, noi siamo qui, più svegli e vigili che mai, e sarete voi a passare da poveri deficienti che credono di poter fregare tutti quelli che le strade di Stefano le hanno battute, vissute e sofferte, ognuno con i propri problemi. E se il Sig.Giovanardi si vuole spingere tanto in là, da dire che tutte le ecchimosi, le tumefazioni, i lividi che Stefano aveva sul corpo, erano il risultato ultimo della mancanza di cibo e acqua, bè, allora dovrà anche spiegarci e dimostrarci – lui e i periti della Corte D’Assise – come mai dalle lastre messe agli Atti si riscontra – oltre alla frattura nei pressi della vertebra L3 –, la presenza di sangue nei muscoli e nei tessuti lesionati, circostanza che sta a dimostrare la natura recente dell’ematoma, e non certo la tesi della Corte e del nostro Politico, secondo la quale tali fratture e lesioni sono riconducibili a vecchi incidenti e ricoveri subiti da Stefano.
Una delle lastre di Stefano messe agli atti, ove si riscontra, oltre alla frattura, anche la presenza di sangue nel muscolo e nei tessuti lesionati
Ciò che lascia perplessi, inoltre, rispetto a queste assurdità sostenute dal Tribunale, sono le contraddizioni cui vanno incontro i Giudici e gli avvocati della difesa.
Mentre i periti medici nominati dai Giudici, si affannano nel sostenere che non c’è alcuna prova a sostegno del fatto che Stefano venne percosso, Corrado Olivieri, uno degli avvocati degli agenti della penitenziaria, successivamente al processo tra le altre cose dichiara: “…dalle carte processuali era di tutta evidenza che Cucchi fosse arrivato in cella già pestato ed impossibilitato a camminare. Eppure la parte civile ha insistito addirittura la tesi dell’omicidio preterintenzionale malgrado l’evidenza dei fatti e in accordo con i mass media”.
Ma come… non era stato dichiarato dai periti che le lesioni di Cucchi erano completamente riconducibili a traumi del passato, a vecchi ricoveri da lui subiti? E non era stato affermato, così come il Sen.Giovanardi ha prontamente ripetuto, che tutti i lividi, i gonfiori attorno alle orbite degli occhi ed il colore marcatamente cianotico in determinati punti del corpo, erano semplicemente il risultato della totale denutrizione e carenza di liquidi?
E allora come mai l’avvocato Olivieri dichiara che “…era di tutta evidenza che Cucchi fosse arrivato in cella già pestato ed impossibilitato a camminare”?
Allora si ammette che qualcuno l’abbia pestato! E dal momento che la foto segnaletica di Stefano è ormai di dominio pubblico, e tutti sappiamo che non aveva un graffio al momento dell’ingresso nella caserma dei carabinieri, cosa dobbiamo pensare?
La foto segnaletica di Stefano. Queste sono le condizioni in cui si trova quando i carabinieri lo arrestano. A parte la magrezza e le occhiaie, Stefano non ha un graffio!
Che se Stefano è arrivato nelle celle del tribunale come l’avv.Olivieri ci dice, allora sono stati i carabinieri a ridurlo nello stato che conosciamo. E questo nell’arco di tempo che va da subito dopo la pratica della fotosegnalazione, a prima della partenza per P.le Clodio, al Tribunale.
Insomma, in realtà non ce ne frega un cazzo, potremmo addirittura sorvolare sulle tempistiche e le modalità, perché ciò che ci interessa è che qualcuno paghi e che qualcun altro la smetta di prenderci per il culo, credendo di avere a che fare con esseri non pensanti!
Quello che ci interessa è che venga immediatamente annullata e modificata una sentenza che grida vendetta; una sentenza che riguarda un caso di omicidio, e che su 12 imputati ne vede 3 assolti per insufficienza di prove (gli agenti di polizia penitenziaria), altri 3 assolti con formula piena (gli infermieri), e di 6 dottori, uno – il primario – condannato a 2 anni per omicidio colposo, altri 4 quattro condannati ad 1 anno e 4 mesi per il medesimo reato, ed un altro, l’ultimo, ad una pena ridicola di 8 mesi per falso ideologico. Tutte condanne che non verranno mai scontate perché comminate con la pena sospesa e, come se non bastasse, tanto per prendere ancora un po’ in giro la famiglia Cucchi, sono stati stabiliti risarcimenti per 100.000 euro ciascuno alla mamma e al papà di Stefano, per 80.000 euro alla sorella, ed una provvidenziale di 20.000 euro ai due nipotini di Stefano, i figli di Ilaria Cucchi. Anche questi, ovviamente, risarcimenti che avranno luogo soltanto nel caso in cui i condannati posseggano tali somme di denaro. Cosa che dubito fortemente.
In questo Paese veniamo ormai traditi sistematicamente dai nostri politici, siamo stati ridotti alla povertà, e quando uso questa parola non sto esagerando, perché è ovvio che il discorso non si ferma a chi sta leggendo queste righe, ma va oltre.
Magari noi possiamo ancora tirare avanti, ma come sentiamo e vediamo in continuazione, ogni giorno c’è un poveraccio che si ficca la canna di una pistola in bocca e si fa saltare il cervello, oppure qualcun altro che si reca davanti al palazzo comunale della propria città e si trasforma in una torcia umana perché la delusione, la frustrazione, il senso profondo di ingiustizia e di perdita della dignità, lo porta a compiere gesti estremi. Gesti che denunciano tutto il malcontento ed il malessere che ci stanno obbligando a vivere, nonostante ogni singola persona cerchi in qualche modo di tirare avanti a testa alta, senza dover stare a guardare il proprio figlio andare in giro con le scarpe rotte o le magliette bucate. Perché ognuno di noi sogna e merita una vita decente, con un lavoro che gli permetta di sentirsi una persona decente.
E invece no, tutto quello che diamo al nostro Paese viene puntualmente ed avidamente risucchiato da quei schifosissimi “Palazzi di Potere” i quali, nel bene e nel male, dovrebbero restituirci almeno in parte i nostri sudori, sotto forma di un Parco per bambini, di una Scuola nuova e sicura, di un Ospedale dove i vecchi e gli ammalati non vengano parcheggiati per ore e ore in corridoi superaffollati, o anche di carceri nuove, dove anche chi ha sbagliato possa essere detenuto e pagare la sua pena in condizioni di umanità. Ma tutto questo per noi non c’è. Siamo un popolo di viziati del cazzo, e, stupidi fino all’inverosimile, ci accontentiamo del piattino di pasta che ci mettono sotto il naso. Così, finché ci terranno con la pancia piena, noi staremo qui buoni buoni e capaci soltanto di lagnarci!
Stefano è stato AMMAZZATO con ogni evidenza a dimostrarlo, e gente come il Senatore della Repubblica Carlo Giovanardi, persona da noi abbondantemente stipendiata e tenuta nei famosi Palazzi di cui parlavamo, non conosce ritegno o vergogna, e da quattro anni se ne sta lì, come se non avesse di meglio da fare, a (s)parlare della famiglia Cucchi come se fosse la famiglia stessa sotto accusa. Chiamando, inoltre, “poveri Cristi” tre agenti di polizia penitenziaria che con ogni probabilità sono stati causa diretta e primaria della morte di Stefano Cucchi.
E se anche – ammesso e non concesso – Cucchi fosse morto di inedia, non sarebbe comunque concepibile che gli agenti di custodia possano uscirne puliti. In quanto, se anche la causa diretta della morte di Stefano fosse attribuibile alla negligenza dei dottori, le percosse da lui subite per mano degli agenti sarebbero comunque la causa scatenante.
Niente ricovero= niente negligenza= niente morte!!
Vogliamo fare finta di niente solo per parare il culo alla Polizia di Stato??
Stefano è stato arrestato che era dritto sulle sue gambe. Era magro, si, è vero, ma era alto quanto Ilaria e pesava quanto lei, e non mi sembra che Ilaria abbia la faccia di una persona in punto di morte. Certamente lui era un uomo e quindi risultava essere molto magro, ma questo non ha nulla a che vedere con una persona che sta sul punto di lasciarci.
Stefano Cucchi è stato ucciso dallo Stato Italiano, perché prima di morire è stato in mano ad esso.
Lo Stato lo aveva in custodia, e negli ultimi 6 giorni della sua vita, Stefano è stato in tre strutture diverse e tutte rigorosamente Statali: la caserma dei Carabinieri che lo hanno arrestato; il Carcere di Regina Coeli; e il reparto carcerario (Ala protetta) dell’Ospedale Sandro Pertini.
Stefano non voleva morire, per niente. Stefano nei primissimi giorni dell’arresto aveva scritto in Comunità per avere un colloquio, e aveva chiesto di poter contattare il suo avvocato. Cosa che gli è stata negata calpestando i suoi più basilari ed elementari diritti, in un Paese che della “democrazia” vorrebbe farne il suo punto di forza!
Stefano, questo Stefano qui, lo stesso che cercava la comunità e voleva il suo avvocato, è stato riconsegnato cadavere alla sua famiglia dopo appena 6 giorni dal suo arresto.
Le conclusioni, tiratele voi!
13 sabato Apr 2013
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banca centrale europea, BCE-FMI-UE, Golpe di Stato, Monti, Napolitano, presidente del consiglio, ricatto, Troika
Questo è quello che ci tengono nascosto, uno scandalo, uno schifo…
Questo video, oltre ad essere la PROVA e la denuncia del ricatto cui è stata sottoposta l’Italia, ci lascia ben capire – o immaginare, come volete – chi è il Sig.Monti e quali schifosissimi interessi ha avallato e favorito a discapito degli Italiani, fregandosene delle conseguenze che avrebbe portato al Paese, e soprattutto agli Italiani. Ma non solo questo, perchè il video in questione è anche la dimostrazione che l’Euro non è stato un errore, ma l’elaborazione ben congeniata di un SISTEMA DI GOVERNO EUROPEO , atto all’ascesa del controllo supremo della troika – BCE-FMI-UE – sul resto del continente, e noi, poveri schifosissimi mortali, ne siamo succubi vittime (in pratica ci tengono per le palle, non contiamo un cazzo!).
E’ il 21 settembre 2012, siamo ad un convegno a S.Ambrogio, e il Senatore Massimo Garavagia (che per quanto mi riguarda è stato un grande a dire ciò che ha detto, ci sarebbe da fargli una statua soltanto se si considerano le conseguenze a cui è potuto andare in contro per la “denuncia” che ha fatto) racconta per filo e per segno la prepotenza, l’imposizione, il ricatto a cui venimmo sottoposti in Sede Europea dalla BCE per far nascere il Governo Monti e far cadere quello in carica! Un qualcosa di inaudito, che conferma quanto Monti sia il Signore delle Banche, colui che fa i loro interessi e che quindi, in realtà, non ha fatto proprio nulla per risollevare la situazione del Paese, ma tutto era mirato a ben altri interessi, molto molto più grandi, e in tutt’altre direzioni. In più, a questo punto, abbiamo le risposte a due fondamentali domande alle quali molti di noi hanno già dato le proprie risposte, e cioè: 1) Come mai il Sig.Monti è stato fatto Presidente del Consiglio da Napolitano senza che si andasse al voto, e quindi senza chiedere minimamente il parere del popolo? Perchè forse non c’era tempo da perdere in quanto il Paese era sul baratro economico? Niente affatto, perchè se fosse stato così, allora avrebbe dovuto fare la stessa cosa ora, dal momento che la situazione economica non è cambiata e siamo senza Governo da 50gg.!! 2) Come mai alla fine degli anni ’90 non c’è stato chiesto nulla, e anche in quell’ occasione ci siamo ritrovati senza alcun potere decisionale, alla fine del 1999 con la moneta unica in mano? Con questo Euro del cazzo che ci ha mandato tutti per stracci e ha finito di arricchire soltanto le Banche e chi le comanda?
Beh, le risposte le avete qui, in poco più di 2 minuti di video… basta solo far funzionare un pochino il cervello!! Ormai siamo ostaggi dell’Europa, abbiamo la mannaia alzata sulla testa e loro sono pronti ad abbassarla quando cazzo vogliono!! Dovremmo far ripartire la Zecca e ricominciare a produrre valuta, per riprenderci un’indipendenza economica e perchè cari miei, è vero che la Lira valeva meno dell’Euro, ma come ormai vediamo e paghiamo sulla nostra pelle da 13 lunghi anni, questo discorso vale in Borsa e vale in Europa, più precisamente nelle Banche. Ma noi non viviamo né in Borsa né in banca, e per quanto ci riguarda, il Popolo stava molto meglio con la Lira!! E allora perchè preoccuparsi di far arricchire LORO??
Per chiudere voglio fare una riflessione: Fino ad oggi ne avevate sentito parlare di quest’episodio? Io personalmente no! E dato che dopo una “denuncia” del genere i tre emissari di Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea dovrebbero come minimo essere licenziati, deposti, esonerati… ARRESTATI, io non riesco proprio a capire il perchè di questo silenzio! (O lo capisco??… lo capisco… lo capisco…).
07 domenica Apr 2013
Posted Cronaca, Morti di Stato, Politica
inSolo pochi giorni fa avevo postato su facebook una foto che raccontava di un poliziotto suicida per la crisi in Italia, ed era solo l’ennesima vittima dallo scorso anno del disastro che stiamo vivendo.
Ora ci risiamo, e questa volta, a Civitanova Marche, sono tre!
Questo Paese non ha più freni, il Governo non sente, non ascolta, e noi siamo al collasso. Ogni giorno apriamo i giornali, accendiamo le TV e i nostri computer, e le notizie che leggiamo sono sempre le stesse: fazioni politiche che si insultano e si scaricano colpe e responsabilità l’una con l’altra. Ma le soluzioni?
Sapete, mi viene da ridere pensando a questa parola: “soluzioni”; perché le soluzioni ci sono, e le sentiamo nominare ogni giorno, ormai è un ritornello che hanno imparato anche i bambini e le persone che di Politica non ne vogliono sapere nulla! Parole come “tagli agli stipendi dei politici”, “rinuncia al finanziamento pubblico dei partiti”, “legge sul conflitto di interessi”, “abolizione del finanziamento pubblico ai giornali”, “sblocco del debito della Pubblica Amministrazione verso le piccole e medie imprese”, “revisione dei poteri d’equitalia” etc. etc..
Ma ne sentiamo soltanto parlare, come sempre, come da vent’anni a questa parte, ancora, e ancora, e ancora… e non se ne può più. Non se ne può più perché le cose sono cambiate, e non è più questione di veder sfumare le promesse, ma qualcosa di peggio, perché la gente sta morendo, anzi no, scusate, la gente si sta uccidendo!! E questo non lo possiamo più tollerare, non possiamo più stare a guardare mentre decine e decine di persone, che prima avevano una vita decorosa, un lavoro, una dignità, ora si stanno togliendo la vita uno ad uno, mentre lo Stato maledetto sta a guardare e gioca a chi ha la maggioranza o a chi ha la fiducia di chi. BASTA!!
Voi, maledetti assassini indegni, non sapete quello che state facendo, quello che state creando, e se succederà qualcosa di brutto, poi non potrete prendervela con nessun altro che con voi stessi. Che farete dopo? Arresterete e picchierete (le forze dell’ordine assassine pure loro!) chi non ne può più, e lo accuserete di essere un eversivo, un estremista o magari un terrorista, così potrete sparare condanne dai 20 anni in su, quando dovreste prendere tutti voi l’ergastolo per tutti i morti che state seminando in questo tempo!
Perché è così, quando poi il popolo non ne può più, e si stanca di subire, e si stanca di veder morire il proprio vicino di casa, il proprio fratello, la propria moglie o il proprio figlio, e scende in piazza ormai impazzito, dopo vent’anni di continue sevizie da parte dello Stato, allora VOI vi riempite subito la bocca di tutti quei paroloni, per vomitarli dentro le aule di tribunale, nelle quali continuate a mietere vittime.
E invece siete VOI e solo VOI, colpevoli e sporchi come il peccato, i responsabili di tutto: di chi è morto suicida prima, di chi è morto nelle piazze dopo, e di chi si ritroverà con un ergastolo sulle spalle perché ha reagito, quando si è accorto che altrimenti avreste ucciso anche lui!!
Fate rabbrividire, e fate ancora più orrore e ribrezzo quando vi presentate – come la Boldrini – ai funerali di coloro che avete ammazzato. Ma siete senza ritegno, questo ormai lo sappiamo, non vi vergognate più di niente perché sapete che non abbiamo più nulla da scoprire, perché ormai sappiamo tutto, e non avete più campane di vetro nelle quali proteggervi e neanche più mura di palazzo in cui nascondervi. Ormai siete nudi ai nostri occhi, nudi come vermi viscidi, che strisciano cercando di farsi notare il meno possibile, perché consapevoli che chiunque dovesse accorgersi di voi potrebbe schiacciarvi senza un minimo di pietà!
Forse c’è chi penserà che stia esagerando, ma io non ne posso più, e la conferma dei giochetti che continuano a fare, me l’hanno data oggi con la notizia dello svincolo dei soldi della Pubblica Amministrazione.
E’ una vita che stiamo dicendo di essere arrivati al collasso economico, che bisogna ridare lavoro e far ripartire le PMI, che sono quelle che ridanno ossigeno al Paese e permetto di far lavorare la gente. E loro cosa fanno? Sbloccano i finanziamenti soltanto per le aziende con più di 20 dipendenti!
Allora cari i miei politici, non avete capito proprio un cazzo!
E la gente si ammazza.
Adesso voglio vedere quanto ci vorrà per sbloccare la seconda trance, così come voglio vedere quanta altra gente si toglierà la vita (ucciderete) prima che lo farete! E poi avete anche il coraggio di presentarvi ai funerali della gente! VERGOGNA!!
Una parte del PD, e tutto il M5S, sono giorni e giorni che fanno pressioni perché si istituiscano le Commissioni Permanenti prima della formazione del Governo, cosicché si possa cominciare a lavorare, a far partire la Camera con i disegni di legge che ogni partito potrebbe presentare. E invece no, perché il Sig. Grasso, il Sig.Bersani e il Sig. Berlusconi, dicono che prima bisogna avere un Governo, altrimenti se non si ha una maggioranza e un’opposizione non si possono designare i presidenti e i vicepresidenti!! Come al solito, una questione di poltrone!
Ora basta, qui bisogna agire!!!
02 martedì Apr 2013
Posted Cronaca, Malagiustizia, Notizie
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31 domenica Mar 2013
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30/12/2013, Califfo, Er Califfo, Franco Califano, Morto Califano, Musica, Tutto il resto è noia, Vigilia Pasqua
La vigilia di Pasqua del 30 Marzo 2013, sarà una di quelle che molta gente ricorderà con triste amarezza, e come la vigilia della Pasqua della morte… non soltanto di Cristo.
Ieri, 29 Marzo 2013, ci lascia all’età di 77 anni Enzo Jannacci, cantante Milanese amato e apprezzato come cantautore fuori dai classici schemi, che si spegne, purtroppo, a causa di un tumore.
A distanza di neanche 24 ore, ci lascia incredibilmente un altro cantante, stroncato anche lui, dopo una lunga battaglia, da un maledetto tumore. E’ Franco Califano, e se Jannacci era considerato un cantautore un po’ fuori dalle righe, con un suo personalissimo stile appartenente ad altri tempi, il “Califfo” era invece considerato un colosso della poesia e della canzone popolare Italiana e soprattutto Romana.
Criticato sotto molti aspetti per i suoi eccessi e la vita sregolata, e stato nel contempo infinitamente amato e considerato come un artista unico nel suo genere, capace di scrivere testi per sé e per altri famosissimi cantanti – come Mia Martini, Ornella Vanoni, Umberto Bindi, Renato Zero, Peppino di Capri, il mitico Lando Fiorini etc. – che sono rimasti incisi indelebilmente nella memoria delle sue centinaia di migliaia, se non milioni di fans.
Estremamente prolifico, scrive qualcosa come oltre mille testi, che poi musicati si suddividono sostanzialmente in tre categorie: la classica canzone popolare, nel più intimo significato del termine, la musica leggera/pop, e la poesia, con la quale si cimentava in monologhi accompagnati da una base musicale molto soft, che ne arricchiva ogni interpretazione.
Dotato di un’autoironia fantastica, di grande simpatia, sarcasmo e una forte sensibilità, riusciva a scrivere pezzi che svariavano dal testo più commovente e contenuto – nella forma –, a quello più simpatico e volgare. Ma la volgarità espressiva veniva comunque tollerata a fronte della sua incredibile, e per nulla comune capacità di raccontare squarci di vita vissuta, momenti esilaranti che facevano passare in secondo piano il linguaggio colorito, del quale, anzi, non se ne poteva proprio fare a meno essendo una sua personale caratteristica.
In tutto questo, però, si riscontrava una grande fragilità, che, tra le altre cose, compensò anche con l’abuso di cocaina ed alcol. Vizi, questi, che il Califfo non ha mai negato.
Proprio a causa di questa sua “vita spericolata”, rivolta agli eccessi, ai locali notturni, alle donne – che amava incredibilmente ma con le quali non riusciva a trovare stabilità – , nel 1970 si aprono per lui le porte del carcere per la prima volta. Coinvolto in una storia con Walter Chiari e Lelio Luttazzi, viene arrestato per possesso di stupefacenti, ed in seguito scarcerato ed assolto con formula piena. Ricade però nel 1983, quando viene nuovamente arrestato con Enzo tortora per lo stesso motivo, ed in più per possesso d’armi abusivo. Anche questa volta verrà poi assolto.
Tra le sue canzoni più famose troviamo brani come “tutto il resto è noia”, “e la chiamano estate”, “Io per le strade di quartiere”, “la mia Libertà”, “Un’Estate fa”, “io non piango”, “Buio e Luna piena”. E tra le sue poesie più esilaranti c’è “Pasquale l’infermiere”, “Avventura con un travestito”, “Cesira” e “vacanza di fine settimana”.
Ma la figura di quest’artista straordinario non si limita alle sue doti di poeta, poiché Franco Califano si addentra nel sociale e ci mette le mani come pochi altri. Non si limita a mettere firme o fare una donazione, ma ci mette la faccia e anche il resto del corpo, entrando di persona nelle carceri, dove più volte fa spettacoli per portare sostegno ai detenuti. Nel 2012, inoltre, dà un concerto nella Casa di Reclusione di Rebibbia, organizzando l’evento con l’On.Renata Polverini.
Ma non finisce qui. Estremamente sensibile ai problemi della tossicodipendenza – forse anche per sue debolezze nei confronti della sostanza –, si avvicina molto alla Comunità terapeutica “Incontro” di Don Pierino Gelmini (con il quale stringe una particolare amicizia), e ne nasce un progetto fantastico che porterà il Califfo a partorire una delle sue più belle canzoni, intitolata “Uomini”, un monito alla lotta contro questa piaga sociale. Da qui ne scaturirà un video girato all’interno della comunità, con Don Pierino e tutti i ragazzi che in quell’anno frequentavano la struttura e che cantarono con il Califfo i cori della canzone scritta per loro.
Ci ha lasciati un grande Artista e un grande Uomo, è una Pasqua triste, ma certamente il ricordo del “Califfo” sarà sempre dolce e carico d’ironia, quell’ironia di cui soltanto lui era capace.
Una parola personale che vorrei dire a chi lo ha giudicato male in questi anni, basandosi solo sui suoi errori di vita, sulle sue debolezze nei confronti della droga, è: riflettete e non giudicate! Perché proprio il momento storico che stiamo vivendo oggi, con la nostra Italia depredata e maltrattata dal potere, dalla politica corrotta e corruttrice, dovrebbe farci pensare e capire, quindi, che c’è gente molto peggiore senza essere mai stata in carcere (e non certo perché non lo meritasse!!), di chi, magari, ha avuto invece delle fragilità personali che l’hanno portato a sbagliare e a pagarne le conseguenze. Ma per lo meno le persone come il nostro “Califfone” le conseguenze le hanno pagate sulla propria pellaccia, e questo comunque non gli ha impedito di fare del bene in seguito. Tutto qui, era solo uno spunto di riflessione.
N.B. E come disse il califfo alla domanda su cosa volesse scrivere sulla sua tomba: “Non escludo il ritorno!!”
Ciao Franco, riposa in pace lassù… un tuo grande fan e ammiratore!!
21 giovedì Mar 2013
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5*, Beppe Grillo, Cinque Stelle, governo, Grillini, Grillo, Movimento 5 Stelle, notizie, PD, Politica, Rivoluzione
Bisogna stare attenti, quello che sta avvenendo non è giustificabile ed è anche poco intelligente da parte di tutti coloro che hanno abbracciato l’idea del Movimento 5 Stelle.
L’attacco che stanno attuando nei confronti di Grillo ormai l’abbiamo visto tutti, è trasversale, e l’unico obbiettivo è quello di spaccare il Movimento e di rendere confusi tutti i cittadini che l’hanno votato.
Il gioco che stanno facendo è molto pericoloso (per noi 5*), e per ora, mio malgrado, devo dire che ci stanno riuscendo.
Ogni giorno, basta accedere alla rete, per essere invasi da notizie che accusano di incoerenza l’operato dei parlamentari e dei Senatori del 5*, e ciò che mi dispiace, è vedere tutti coloro che gli hanno dato fiducia, ora scannarsi incivilmente nel blog del Movimento e in altri siti o quotidiani on-line. Bè, ragazzi, quest’atteggiamento è da eliminare. IMMEDIATAMENTE!!
Ciò che è successo Sabato alla Camera e al Senato, può essere opinabile da ognuno di noi, ed ognuno ha il diritto di vederla come meglio crede, però bisogna anche mettere a fuoco tutta la situazione generale senza lasciare che a parlare al nostro posto siano gli istinti o l’esasperazione del momento che stiamo vivendo. Vi dico questo perché, per il mio modesto parere, dovreste partire dal presupposto che quest’esasperazione è figlia della condizione creata dal vecchio Governo, un Governo che ha regnato e comandato per più di due decenni. E fin qui certo non c’è nulla di nuovo. Però, per quanto questo sia ovvio a tutti, ho come l’impressione che in molti l’abbiano dimenticato.
Durante gli anni della nascita del Movimento, e soprattutto durante il periodo di campagna elettorale (momento in cui il 5* è esploso su scala Nazionale), l’idea che si è portata avanti, quella principale e fondamentale per la quale più di otto milioni di Italiani hanno aderito a questa nuova realtà, è stata quella di creare un qualcosa di nuovo e potente e, soprattutto, di non negoziabile, di esente da qualsiasi compromesso. Lo slogan primario portato avanti in ogni città è stato: “TUTTI A CASA!”.
E’ proprio sulla base di questo che tantissima gente ha lasciato la strada vecchia per questa nuova e sconosciuta, e in quel preciso istante, ha anche accettato di dire basta e di non concedersi più ad alleanze con nessuno che appartenesse alla vecchia classe politica. E quando si diceva nessuno, si intendeva dire proprio NESSUNO!! O qualcuno pensava fosse tutto uno scherzo? Che forse erano sempre le solite parole buttate lì dal politico di turno che necessitava di voti per le elezioni, ma che poi, una volta superate queste ultime, si tornava a fare ognuno il porco del comodo proprio, come era sempre stato? Bè, nel caso in cui fosse andata così, nel caso una parte degli elettori avesse creduto questo, da una parte non li si può biasimare, alla luce di quello che ci stanno insegnando ormai da troppi anni, ma dall’altra bisogna dargli un bello scossone e dirgli: QUESTO AVEVAMO DETTO E QUESTO PORTEREMO AVANTI. IN UNA SITUAZIONE/CONDIZIONE DEL GENERE NON C’E’ SPAZIO PER I RIPENSAMENTI E PER CHI HA PAURA DI ANDARE PEGGIO; IL DISAGIO E LA SOFFERENZA, HANNO LO STESSO DNA DELLE RIVOLUZIONI! NON ESISTONO RIVOLUZIONI AGIATE E BENESTANTI, E QUESTA E’ UNA RIVOLUZIONE IN PIENA REGOLA!!
Ecco perché oggi non si può parlare di coscienze che ci deviano e ci fanno venir meno al principio primario che questo Movimento rappresenta, perché senza di esso il Movimento 5 Stelle non sarebbe il Movimento 5 Stelle, e gli otto milioni e passa di cittadini che lo hanno votato, non ci sarebbero mai stati.
E’ sbagliato comunque, a mio parere, usare parole forti e pesanti come “traditori” verso quei neo-Senatori che ci stanno rappresentando e che, certamente, non avranno vita facile all’interno dei palazzi del potere, ma sarebbe altrettanto sbagliato far finta che niente sia accaduto e lasciare che scelte come quelle fatte Sabato, scivolino via senza conseguenze di critiche o confronto all’interno del Movimento. Gli errori, specie quando le persone che si trovano in prima linea ci si trovano da poco – o addirittura per la prima volta -, è matematico che ci siano. Ma quando questi errori non consistono in uno sbaglio di valutazione o di interpretazione, ma sono sbagli che nascono con la consapevolezza di venir meno ad un accordo di maggioranza (quindi raggiunto DEMOCRATICAMENTE) del Movimento, oltre che ad una regola interna dello stesso – sul quale tra l’altro è basato -, bè, allora la situazione cambia. E non si può parlare di tiranni o dittatori, se coloro che hanno di fatto dato vita a questa macchina, ora cercano di tenerne gli ingranaggi sempre ben oleati.
La democrazia interna al Movimento c’è, è viva, e consiste – come in altri partiti – nello scambio di idee, nel confronto, nella valutazione e nella discussione collettiva delle azioni da intraprendere e delle decisioni da portare avanti, cosicché conducano al bene del Movimento e, di conseguenza, , al bene del Paese, poiché è FONDAMENTALE il benessere psicologico del “gruppo” – inteso come Movimento, ovvio – per portare benessere al Paese tramite decisioni sagge, provvedimenti e leggi costruttivi e atti al miglioramento. Se viene meno questo benessere generale, allora verrà meno quello del Paese. E noi, quindi, non dobbiamo permettere a nessuno di minare lo spirito d’unione che c’è stato sin dall’inizio.
Questa è una cosa di cui tutti dovremmo renderci conto.
Si attaccheranno ad ogni minimo appiglio; ogni episodio sarà buono per evidenziare la nostra incapacità, per far risultare le nostre incoerenze, per additarci come dittatori (e traditori), per deriderci come ignoranti. E questo lo faranno con ogni mezzo, anche con la menzogna – come già è accaduto. Non ci sarà mai nulla che andrà bene, questo dobbiamo mettercelo in testa tutti quanti!!
Prendete come esempio proprio l’ultimo episodio – Grasso/Boldrini -; allora, prima eventualità: se Grillo non avesse detto nulla in merito, allora il suo silenzio avrebbe voluto dire che le cose erano state decise così per come sono andate, e di conseguenza si sarebbe scatenato l’inferno perché sarebbe stato il buffone incoerente della situazione, colui che tanto predicava la “non alleanza” e i “non compromessi” con nessuno, e invece alla prima occasione di voto eccolo lì, a mettere sulle poltrone di Camera e Senato due nomi voluti dal PD. E si sarebbe andati giù a maledirlo, deriderlo e tacciarlo di cialtroneria chissà per quanto tempo. Seconda eventualità: è quella che conosciamo, Grillo s’indigna, possiamo dire s’incazza, e rimprovera duramente i Senatori che sono venuti meno alla regola primaria e fondamentale, quella di non votare assolutamente chicchessia di altre forze politiche, e in più di aver disatteso la volontà di maggioranza (e quindi come vedete non c’è alcuna dittatura ma si è deciso democraticamente!) che nella riunione pre-voto aveva deciso per la “scheda bianca”. Ma dove ha portato anche questa reazione? Ad affermazioni tipo: “Grillo è un dittatore”… “che cosa credeva che davanti ad una scelta Schifani-Grasso i siciliani avrebbero permesso che Schifani tornasse in carica”… “Il Movimento 5 Stelle si è spaccato”… “ormai Grillo ha perso i suoi Senatori”… “siamo solo alla prima votazione e già 15 dei suoi l’hanno abbandonato” etc..
Come vedete non cambia niente tra la prima e la seconda ipotesi, non c’è la scelta giusta da fare, non c’è il buon comportamento, MAI!! Qualsiasi cosa si faccia si verrà criticati, e Grillo verrà continuamente messo in croce, ecco perché non dobbiamo sentirli, e l’unica cosa che dobbiamo fare è portare avanti quella che era la nostra idea principale, con serenità, senza farci prendere dagli allarmismi che gli altri ci creano intorno, e che per di più ci portano a discutere fra noi e ad indebolire, così, il Movimento!!
In ogni partito è accaduto che qualcuno venisse cacciato o costretto alle dimissioni perché aveva commesso qualche cretinata che il Partito non aveva gradito, oppure perché era venuto meno alle regole interne di Partito, ma non mi sembra però che nessuno abbia crocifisso nessuno!!
E invece con noi succede esattamente questo, perché hanno paura e vogliono arrivare a disgregarci!
E’ comprensibile che la gente sia stufa, esausta, esasperata. Che vorrebbe un cambiamento repentino che porti un’ondata di benessere, di lavoro per tutti , ma dobbiamo essere realisti e capire che i processi di cambiamento di una Nazione, non sono possono avvenire dall’oggi al domani, ci vuole del tempo.
Chi ha votato il Cinque Stelle e ora vuole accordi è lui che ha sbagliato a votare, quindi è inutile si lamenti tanto, l’errore non è né di Grillo né del Movimento.
Chi ha votato il Cinque Stelle credendo che quello che si sosteneva in campagna elettorale fosse tutto un gioco, è sempre lui che è fuori strada, e quindi ha veramente poco di cui lamentarsi.
E, in ultimo, chi ha votato il Cinque Stelle, ed ora si trova con la fretta di formare un Governo e accusa Grillo ed il Movimento di immobilità, è lui l’incoerente e se ne può tornare dritto in braccio da Bersani e/o Berlusconi, senza rompere troppo le scatole da queste parti, perché gridare alla battaglia in campagna elettorale, per poi cag..si sotto a votazioni fatte dopo appena 25gg., bè, è veramente un qualcosa di ridicolo e vigliacco! Quanto vi è durata ‘sta rivoluzione… 20 giorni?? Sveglia, in venti giorni non si vincono nemmeno le rivoluzioni armate, figuriamoci una che tanto proclamate debba essere democratica!!
Il Movimento 5 Stelle non scende e non scenderà a patti con nessuno, non darà fiducia ad alcun Governo, per il semplice fatto che è nato in base a tali motivazioni e propositi. Qualora questo Movimento disattenderà uno di questi due principi, non avrà più motivo di esistere e in quel caso – solo in quel caso – potrà essere additato come Movimento di propositi falsi e incoerenti.
La non formazione di un Governo persiste in quanto il Governo che vuole essere creato è un Governo PD, e cioè appartenente alla vecchia classe politica che il Movimento è nato per combattere ed eliminare. Non c’è incoerenza e non c’è immobilità, c’è soltanto il desiderio di ripulire Camera, Senato ed ogni altro Palazzo di potere da tutto ciò che l’ha occupato negli ultimi trent’anni. Molto probabilmente non è ancora il momento, ci vorrà ancora del tempo, ma ormai il processo di rinnovazione è cominciato, chi non vuole farne parte è pregato di uscire dalla porta di servizio, grazie.
Saremo ben lieti di poter dire di aver fatto tutto da soli….
19 martedì Mar 2013
Tag
contributi elettorali, discredito, falsità, Grillo, Legge n°6 2012, M5S, Movimento 5 Stelle, rimborsi, Tagli
Chiedo scusa per averlo Pubblicato solo ora, il post è stato scritto il 16 Marzo 2013
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