Lunedì 22 luglio 2013, una giornata come le altre, apparentemente normale. Ma in realtà non è così.
Mi sveglio relativamente presto quella mattina, quando apro gli occhi sono le 09.00, e dopo una doccia chiamo un mio amico che chiamerò Mirko. Il nome di fantasia è soltanto per chi lo conosce ovviamente, ed il motivo lo si capirà più avanti.
Fatto sta che lo chiamo e ci diamo appuntamento a casa sua per le 10.30/11.00, e così verso quell’ora sto da lui.
Quando arrivo ci facciamo una chiacchierata parlando del più e del meno, poi, non sapendo che fare, decidiamo di guardarci un film. Tiriamo avanti con la televisione fino alle 15.30, quando decidiamo di uscire per dirigerci verso i Colli Portuensi – una zona di Roma vicino alla Magliana, dove sono nato -, perché lui, Mirko, vuole andare a vedere un negozio specializzato in Whisky, un negozio con il quale si è fissato.
Così, una volta raggiunti i Colli Portuensi, troviamo i parcheggi praticamente tutti pieni, e siamo costretti a parcheggiare la macchina abbastanza lontana dal negozio in questione.
Ma che ci frega, mica ci corre appresso nessuno!
Perciò ci incamminiamo e, verso le 15.40/45, arriviamo davanti al negozio di Whisky. Ovviamente siamo due cretini perché non sono ancora nemmeno le quattro del pomeriggio, e il negozio è chiuso. A quel punto decidiamo di aspettare lì per vedere se la fortuna vuole che apra alle quattro, e nel frattempo ci gustiamo la vetrina.
Proprio mentre stiamo parlando lì davanti, mentre aspettiamo questa benedetta apertura, il mio telefono squilla… è un messaggio:
Mamma – Ricordati che alle 17.30 mi serve la macchina. Non tardare.
Ha!! Che palle, ogni volta ce n’è una!
Non che avessimo chissà quali progetti, ma comunque ormai il pomeriggio era andato a farsi fottere. Le 17.30 è un orario di merda per interrompere una passeggiata, e preso atto della cosa, quindi, dopo poco decidiamo di riavviarci verso la macchina senza peraltro essere riusciti a vedere l’apertura di quel maledetto negozio.
Mentre camminavamo verso l’auto, sulla strada eccoti un mio vecchio amico di Tor Bella Monaca – altra zona di Roma -, Fabio, con il quale mi fermo a parlare delle più svariate cazzate, dato che era una vita che non vedevamo.
Dopo circa un quarto d’ora di chiacchiere più sterili di un impotente, Mirko si rompe le palle e mi dice: “Giacomo, ho lasciato le sigarette in macchina, io mi incammino così me ne fumo una e ti aspetto lì”.
Preso l’accordo si avvia e io rimango a parlare con Fabio, ma dopo un altro quarto d’ora buono di chiacchiere, mi rendo conto che era soltanto il 22 Luglio, che faceva 40 gradi all’ombra e che avevo un amico che mi aspettava in macchina sotto al Sole. Per non parlare del fatto che serviva la macchina a mia madre.
Così, dopo l’illuminazione, all’improvviso saluto Fabio in fretta e furia e mi avvio corricchiando verso la macchina… e Mirko!!
Attraverso la strada, corro sul lato dove avevo parcheggiato, raggiungo la macchina, salgo e parto un po’ di corsa.
Ed è proprio a questo punto, che una “normalissima” giornata, cambia drasticamente il suo corso e diventa un incubo!
Arrivo a casa che sono circa le 16.45, entro nel giardino al piano terra e raggiungo l’inferriata della portafinestra, e da lì grido a mia madre che le ho riportato la macchina e che sto andando via a piedi.
Mia madre è in bagno a prepararsi, non ci vediamo, ma ci salutiamo dicendoci che ci saremmo visti la sera.
Così mi avvio insieme a Mirko alla vicina Stazione del treno per tornare alla Magliana e, quando arriviamo, ci rificchiamo in casa di Mirko a goderci un po’ di aria condizionata.
Ero la persona più tranquilla del Mondo fino a quel momento, fino a quando, alle 17.30, mi arriva una telefonata da mia madre:
Mamma – Giacomo, per Dio, che cosa hai combinato?!! – Mi dice con la voce rotta.
Io – Cosa ho combinato? Ma che cavolo dici, perché? Io non ti capisco mica?!
Mamma – Ah!! Non sai niente, è? Qui è pieno di poliziotti che ti cercano, stanno smontando tutta casa, il garage… tutto!! Mi hanno svaligiato anche tutta la macchina! Vogliono sapere dove sei, con chi sei, quando sei arrivato e quando sei uscito. Vogliono sapere come sei fatto, se sei riccio, se hai un motorino…
Che cazzo hai combinato??
Io – La polizia??? Ma che cazzo vogliono, io non ho fatto proprio niente. Fatti dire che vogliono! Subito!!
Mamma – Forse non hai capito, a me non dicono niente, mi hanno risposto che correvi troppo con la macchina. Ma ti pare che vengono in assetto da guerra per uno che corre con la macchina? Dimmi che cazzo hai combinato per la miseria!!
Io – Senti mamma, te lo ridico, io non ho fatto niente, e digli che se non ti dicono perché mi cercano, io mi presento col cazzo finché non ho un avvocato vicino! Hai capito? Diglielo! Ci risentiamo più tardi, ciao!!
Questa è la prima doccia gelata della giornata. Il cervello comincia a farmi male, sembra quasi che dilati la sua dimensione per cercare di contenere tutti i pensieri che gli sfrecciano dentro a velocità incontrollabile, in un cranio troppo piccolo per la grandezza che deve raggiungere.
Porca troia… che cazzo ho fatto??
Sarà forse la mia vita passata, sarà forse l’abitudine di avere sempre la coscienza sporca, o forse sarà la paura che tra tutte le puttanate della mia vita magari c’è qualcosa che non io non ricordo, ma che la macchina della Giustizia invece si. Perché Lei ha tutto scritto, tutto segnato, tutto memorizzato nei suoi cervelloni elettronici.
Però no, cazzo, vuoi che non mi ricorderei se dovessi scontare ancora qualcosa?! No, impossibile! Ma allora che vogliono questi??
Sto lì che racconto quest’assurdità a Mirko, con la testa che mi scoppia e il cuore che mi batte dentro il petto con la forza di un tamburo tribale.
Anche se so di non aver fatto niente mi rivengono subito in mente i corridoi delle sezioni, le celle, il caldo infernale sulle brande di ferro e tutto il resto. Mi viene in mente che sto fuori da neanche due anni, e che l’ultima tirata è stata di quattro, e che non passavano più. E cazzo, non ci voglio tornare in carcere, soprattutto d’Estate, e soprattutto da innocente!! Mi viene da vomitare, quasi da piangere per i nervi.
Ma mentre sto lì a pensare a tutto questo mi squilla di nuovo il telefono:
Mamma – Giacomo, dove sei?
Io – Non te lo dico per telefono, dimmi che c’è?!
Mamma – Sono andati a casa da tua sorella, stanno facendo un casino, si sono arrampicati sul terrazzino per vedere se eri nascosto in quello del vicino, si sono messi a correre per tutte le scale del palazzo fino su, alle terrazze. E tutto questo con una cliente dentro casa!! Che figura, Cristo!!
Dimmi che hai combinato Giacomo, dimmelo per la miseria!!!
Se prima la testa mi scoppiava, oramai è esplosa, non riesco neanche più a pensare…
Io – Mamma non farmi incazzare anche tu, ti dico che non lo so che vogliono, possibile che fanno due perquisizioni in due case diverse, ti svuotano la macchina e non ti dicono che cazzo vogliono??
Mamma – A me, prima di andare via – dopo due ore, visto che sono stati a fare la spola tra dentro e fuori dalle 17.00 alle 19.00 -, quando gli ho richiesto che cosa avevi fatto, mi hanno risposto: “quello che fa sempre, signora”!
Non una parola di più.
Adesso a tua sorella, invece, gli hanno detto un presunto scippo!
Io – Un presunto scippo??? Ha ha… ma che stronzata! Adesso vado a scippare le vecchiette?? Sono tutte puttanate che si stanno inventando.
Mamma – Dicono che ti è stata presa la targa, ma che non hanno potuto fermarti perché correvi come un pazzo! Questa volta me la paghi… con la mia macchina, poi!
Io – Mamma non farmi incazzare di più di quanto già non lo sono, ti ho detto che sono tutte stronzate.
Ascolta, io non so se quello che dicono è vero, ma se qualcuno dovesse aver preso la mia targa sul luogo di uno scippo, loro sono convinti che sia io per i precedenti che ho, lo capisci?! Non posso tornare a casa, devo far passare almeno quarantotto ore, perché se torno ora e vengono, loro intanto mi arrestano in flagranza di reato, poi si vedrà tutto al processo. Non gliene frega un cazzo di stare a sentire le mie ragioni, quelli intanto mi arrestano, e prima che dimostro di non aver fatto niente e esco passeranno mesi e mesi. Sempre se non chiuderanno tutto così e mi useranno come capro espiatorio. Sai che gliene frega?!
No, no, io non ci torno a casa. Mi facci vivo io. Ciao Ma’.
Mamma – Ciao.
A questo punto siamo all’inverosimile, io non posso tornare a casa da innocente, senza aver fatto niente che non sia una passeggiata per andare a vedere uno schifosissimo negozio di Whisky.
Non sto a dirvi ciò che la polizia ha fatto nei giorni successivi, ripresentandosi a casa la mattina presto, telefonando a mia madre e minacciandola di sequestrarle la macchina se non gli avesse detto dov’ero (cosa che tra l’altro non sapeva) etc. Così come non sto a dirvi tutto quello che ho passato e che sto passando.
Sono 23 gg. che non posso rientrare, che sto fuori casa. Una volta appoggiato da un amico, una volta da un altro. Una sera in albergo, e un’altra sera schiaffato in una macchina.
Molti di voi si chiederanno come mai se sono innocente non mi presento in questura; altri si convinceranno della mia colpevolezza proprio per questo comportamento; altri ancora crederanno che ciò che ho detto a mia madre, rispetto al fatto che se mi fossi presentato mi avrebbero arrestato senza farsi alcun problema, anche in mancanza di prove certe, sono tutte stronzate e che anzi, sono io lo stronzo perché non dovrei parlare in questo modo delle forze dell’ordine.
Io vi dico che a pensare a quest’ultima cosa che ho scritto, pensiero più che probabile per molte persone, mi viene da ridere! Mi viene da ridere perché penso all’ingenuità della gente, a quante persone esistono che – per loro fortuna o merito non hanno mai avuto a che fare con polizia o carabinieri -, e credono che ciò che ho scritto sia fuori da ogni logica. Ma io so quel che dico perché l’ho vissuto sulla mia pellaccia, e anche se ho pagato quel che ho fatto, ho sempre pagato più del dovuto. Ma questo non conta quando poi ti trovi davanti chi ha pagato per NIENTE, o ha pagato DOPPIO, o, ancora, ha pagato per il suo passato. Per ciò che è stato, e non per ciò che è.
Infatti ho scritto tutto questo non per me, ma per tutte quelle persone che come me hanno pagato o stanno ancora pagando lo scotto degli errori commessi in passato. E questo, anche se per molti è comprensibile, non è affatto giusto!
Io sto cercando di riprendermi la mia vita, sto tentando di non perdere definitivamente una donna che amo e che ho quasi completamente perduto. Colpa mia, non c’è alcun dubbio, ma se devo perderla definitivamente, questo deve accadere per ciò che ero e ho deciso di continuare ad essere, non certo perché voglio cambiare ed essere una persona migliore di quella del passato.
Il 23 Luglio, alle 11.30 avevo un colloquio di lavoro, è saltato per questa storia e ho perso un treno che cercavo di prendere da più di un anno.
Come si può cambiare vita se si è perseguitati dal passato?
Quello che mi è successo, ciò che sto vivendo dal 22 Luglio scorso, è imperniato sul pregiudizio, sul fatto che un qualsiasi cretino che si è trovato nei pressi di non so quale reato, si è annotato la mia targa con la leggerezza e la superficialità di un idiota, senza fare attenzione, senza pensare che avrebbe – ed ha – potuto rovinare la vita a qualcuno. E il caso ha voluto che prendesse la targa della madre di un ragazzo pregiudicato, e questo ha fatto si che la polizia pensasse di aver beccato il responsabile senza ombra di dubbio.
Ciò che ha subito mia madre a 63 anni, un abuso di potere schifoso, dove 6 poliziotti sono arrivati senza alcun mandato e hanno svuotato un’automobile e due case senza riguardo, senza dire nulla, approfittando dell’ingenuità e dell’ignoranza legale di una signora, non deve succedere a nessuno. O meglio, non dovrebbe succedere a nessuno, ma succede di continuo.
Io nella mia agitazione sono riuscito a mantenere quel minimo di sangue freddo che mi ha permesso di ragionare, di prendere delle decisioni, ed oggi sono ancora libero. Anche se non so come andrà a finire.
Se fosse capitato un altro al posto mio, che magari avrebbe ritenuto opportuno presentarsi, oggi ci sarebbe un innocente in galera. E un innocente, anche se pregiudicato, rimane sempre innocente!!
E’ giusto che si parli delle forze dell’ordine quando compiono azioni eroiche e portano a compimento la giustizia, ma è giusto anche parlare degli abusi che fanno, quando li fanno. Perché li fanno!! Sia chiaro!
Per tutti quelli che stanno pagando ma non dovrebbero!
biobioncino ha detto:
quindi lora ( la polizia) hanno il numero di una targa inventata, di una macchina poresa a caso anche nel colore che stranamente assomiglia a quella di tua madre, il tuo amici mirco ti stava aspettando in macchina perchè non aveva nulla da fare?? fossi in te non frequenterei più i mirko di turno… buona fortuna.. :lol:)
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giacomoroma ha detto:
Nonostante il “buona fortuna” finale e lo smile, che potrebbero anche ingannare, devo dirti che potrei definire il tuo sarcasmo da quattro soldi. Ma questo sarebbe niente se non fosse che le cose più gravi sono altre, e cioè, per dirne una, il fatto che non so davvero quale post tu abbia letto, dato che tutto ciò su cui hai alluso è perfettamente spiegato – ma se non hai letto tutto posso anche capirlo, ammetto che è abbastanza lunga la storia, e non necessariamente interessante.
Come seconda cosa mi verrebbe da pensare, invece, che se al contrario dovessi aver letto tutto quanto, allora non hai capito proprio niente. Mettendo, per di più, la stessa superficialità che hai messo nella lettura, anche nelle domande che mi hai rivolto e che ovviamente ti sei posto.
Ma la cosa peggiore, per quel che mi riguarda, è che ciò che hai scritto è frutto degli stessi identici pregiudizi di cui parlavo nel post.
Potrei apparire permaloso ai tuoi occhi, non so che criterio usi (anche se ricordo bene il tuo nome – nonostante sia cambiata la foto – e come ti sei comportato in un’altra circostanza, quindi credo di potermi fare un’idea), ma posso dirti con assoluta certezza che non lo sono, altrimenti non avrei messo in “piazza” delle circostanze così personali. Questo per dirti che so benissimo di poter ricevere critiche, quello che so altrettanto bene, però, è che ad ognuna di esse risponderò come posso e con la stessa energia.
Cercherò, quindi, di spiegarti nuovamente ciò che evidentemente non hai capito da solo: La polizia non ha nessunissima targa inventata, di nessuna macchina presa a caso, che assomigliasse nel colore e nel modello a quella di mia madre.
La polizia ha ESATTAMENTE la targa MIA madre (di conseguenza coincide modello, colore e padrona! Tant’è che sono piombati in casa mia, e non nella tua), che con ogni probabilità – dato che ad oggi non si sa ancora cosa vogliano realmente e di cosa mi accusino, visto che hanno dato tre versioni diverse ad altrettante domande, delle quali una non ho nemmeno menzionato – è stata annotata da un comunissimo cittadino che forse mi avrà visto correre verso la mia auto, salire e andarmene.
Se solo questa persona avesse messo un pizzico di attenzione in più, di quella che hai messo tu nel leggere questo post, io oggi non sarei in questa situazione. Non basta veder correre qualcuno nei dintorni di un luogo dove è stato commesso un qualcosa – che come dicevo non so ancora cosa sia -, per tirare le somme, prendere una targa e consegnarla alla polizia. Perchè in questo modo si rischia di rovinare l’esistenza a qualcuno. Un minimo d’attenzione sarebbe gradita, credo.
Per quel che riguarda il mio amico Mirko, consiglio a chiunque di frequentare una bella persona come lui, e mi dispiaccio per chi non dovesse avere un amico così.
Come dovresti fare con tutto il resto – quantomeno prima di lasciare un commento -, dovresti rileggerti il punto in cui scrivo che Mirko si allontanò da me e andò in macchina per due distinti motivi, e non perchè “non aveva niente da fare”, come hai “simpaticamente” dedotto tu. Il primo motivo è perchè non conosceva l’amico che avevo incontrato sulla strada di ritorno – tale Fabio -, e si era stufato di stare a sentire le stronzate che stavamo dicendo; il secondo, invece, è che aveva lasciato le sigarette in macchina e voleva semplicemente andare a fumare mentre aspettava me che finivo di parlare.
Ma tutto questo era già stato scritto… ovviamente.
Magari, biobioncino, la prossima volta se proprio non hai voglia di leggere con attenzione, almeno cerca di fare commenti o domande intelligenti e in modo schietto e diretto, senza allusioni che mostrino soltanto la malafede e il pregiudizio che hai verso gli altri. Magari – come volevasi dimostrare – specialmente verso chi è pregiudicato… non so!
Ciao.
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annam11 ha detto:
Ma scusa, Biobioncino dà una versione assolutamente NON contro di te, perchè lo aggredisci così? Potrebbe essere stato il tuo amico a commettere un illecito con la macchina di tua madre mentre tu chiacchieravi con l’altra persona.
In ogni caso non credo che scappare ti sarà di grande aiuto…
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giacomoroma ha detto:
Bè, Anna, non so ora che tipo di rapporto hai con Biobioncino (amicizia, conoscenza sul Web, etc.) o se semplicemente stai facendo l’avvocato del Diavolo, quello che posso dirti è che nella “versione” – come l’hai chiamata tu – di Biobioncino non c’è in realtà alcuna versione, appunto, ma soltanto una serie di frasi sarcastiche e se vogliamo, mettendoci un minimo di attenzione, anche vagamente insinuatorie.
Ora, ognuno è libero di credere o meno a ciò che legge, e se qualcuno è dubbioso su come sono andate le cose per come le ho scritte io, non avrei nulla da obbiettare, nel momento che mi si lasci un commento con le proprie obiezioni, ma a patto che questo commento sia di confronto e che io possa rispondere e tentare di chiarire la cosa.
Se al contrario, invece, trovo messaggi come “quindi lora ( la polizia) hanno il numero di una targa inventata, di una macchina poresa a caso anche nel colore che STRANAMENTE assomiglia a quella di tua madre”, allora, bè, credo che non sia io a leggerci un’insinuazione, dal momento che quello “STRANAMENTE” messo lì, lasci chiaramente intendere che tutta la frase fa riferimento a una serie di coincidenze (la targa presa a caso, il colore dell’auto e il modello dell’auto) che per Biobioncino sfiorano l’assurdo. Cosa che avrei anche accettato, se invece di fare allusioni avesse scritto chiaramente e in modo diretto le sue perplessità, senza fare del sarcasmo inutile. Quindi, alla luce di questo, non credo che la sua “versione” NON sia assolutamente contro di me.
Oltre questo, come già ho scritto a lui, tutto era invece perfettamente spiegato nel post. Così come era spiegato il motivo per cui Mirko era tornato alla macchina. Per quanto riguarda lui – il mio amico -, posso ripetere anche a te che auguro a tutti di avere un amico come Mirko, e ciò che posso aggiungere per chiarire un pochino il quadro dell’idea che sembrate esservi fatti di lui, è che questa persona è totalmente incensurata ed è fuori da ogni genere di vita che al contrario ho vissuto io. Quindi non solo vi siete fatti un’idea sbagliata di tutta la situazione – ma questo, ripeto, poteva essere lecito -, ma ve ne siete fatta una ancora più errata sul conto di Mirko, e senza neanche conoscerlo o aver mai sentito parlare di lui!! E mi dispiace dirlo ma… ecco i pregiudizi!
Inoltre, per darvi una visione ancora più chiara rispetto a ciò che avrebbe potuto fare con la mia macchina, vi metto al corrente del fatto che – ahimé – l’auto ha le chiusure centralizzate rotte e quindi sono costretto a lasciarla con le portiere aperte. Questo per dirvi che Mirko, quando andò alla macchina per prendere le sigarette, ci andò senza le chiavi – che avevo io. Quindi come avrebbe potuto commettere un illecito con una macchina spenta e parcheggiata? In più ragionate un attimo prima di esprimere un giudizio: Ho scritto nel post che quando Mirko mi disse che si avviava verso la macchina per andare a fumare, mi disse anche di aspettarmi lì, dove ovviamente lo trovai.
Quindi facciamo un semplice uno più uno (e su questo punto, purtroppo, posso dire di essere abbastanza esperto): come potete pensare che una persona possa commettere un illecito CON o NEI dintorni di una macchina, per poi aspettare con tutta serenità l’arrivo di un suo amico – senza tra l’altro conoscerne i tempi esatti – all’interno della stessa e per di più rimanendo – presumibilmente – nei dintorni del luogo dove è stato commesso l’illecito stesso?! E quest’ultimo punto si deduce facilmente dal fatto che la mia targa è stata presa proprio lì, dov’era la macchina (informazione arrivata dalle forze di polizia stesse).
Voglia di galera?? Non so… chiamatela come vi pare, ma non vedo altri motivi.
Detto questo, Anna, credo che se Biobioncino avesse voluto intendere altre cose da quelle che ho scritto io, avrebbe quantomeno risposto, ma fino ad oggi di risposte non ne vedo. Così come non ne ho viste in un altro frangente che non sto qui a spiegare, ma che ho vagamente citato nel commento che ho lasciato per lui, e che tu mi sembra di capire abbia letto. Quindi forse non sono poi così permaloso come posso apparire, ma dietro magari c’è dell’altro che tu non conosci e che non hai però neanche colto da ciò che hai letto nella mia risposta per lui.
In ultimo ti dico, forse è vero, scappare non aiuta, ma queste sono le belle parole che si dicono quando le cose non ti riguardano direttamente.
Come si dice? “Aiutati che Dio t’aiuta”… bè, io posso dirti senza presunzione che forse conosco meglio di te e di altri – per vostro merito e mio demerito, non c’è dubbio – certe situazioni, e se oggi io sto ancora scrivendo su un computer anziché su un pezzo di carta dall’interno di una cella, è esattamente e SOLAMENTE perché non mi sono fatto trovare.
C’è una cosa che si chiama “flagranza di reato”, e un’altra che si chiama “custodia preventiva”. Ecco, queste due procedure, applicate insieme, mi avrebbero portato dritto dritto dietro le sbarre di una cella. E senza tante spiegazioni. Poi, più avanti – ma si parla come minimo di mesi (e da qui il titolo del post)-, avrei magari dimostrato la mia estraneità ai fatti nel corso di un processo, senza che però NESSUNO mi avrebbe MAI PIU’ restituito il tempo della mia vita buttato dentro ad una cella.
Puoi dirmi con assoluta certezza che tu saresti stata così eroica da farti buttare in galera da innocente? Bè, forse puoi dirmi cosa avresti IMMAGINATO di fare, dal momento che mi azzardo a dedurre che tu non sia mai stata in una cella e che non abbia mai avuto a che fare – in un certo modo intendo – con i nostri “paladini della giustizia”.
Non tutto è sempre come sembra, e non tutto va sempre come dovrebbe andare. Le logiche molto spesso vanno a farsi fottere, e per quanto si chiamino appunto LOGICHE, sono quanto di più illogico, effimero ed irrazionale esista.
Avevano la mia targa presa da non so chi, che era stata messa in relazione a non so quale reato, e io sono un pregiudicato. Non ha nessunissima importanza se io stia cambiando vita, se stia cercando di rimediare ai miei errori e alla mia vita, ai loro occhi sono solo un delinquente, e quindi con tutta probabilità l’autore di ciò che mi accusano. Avete sollevato dei dubbi voi… vi lascio immaginare quello che avrebbero fatto loro!!!
Se mi fossi presentato entro le quarantotto ore ci sarebbe stata la flagranza di reato di un pregiudicato accusato di un qualcosa. Data la pericolosità avanzata dalla legge nei miei confronti (non vi fate chissà quali idee, la “pericolosità” – comma 4 bis del codice di procedura penale – la danno anche ad un misero scippatore con una recidiva specifica) sarebbe scattata immediatamente la “custodia cautelare preventiva”, e io adesso, come dicevo più su, non sarei qui a rispondere al tuo commento.
A volte bisogna informarsi su certe cose prima di parlare, o, quantomeno, ci si dovrebbe astenere dal fare del sarcasmo e insinuazioni, ma dire invece le cose chiare e dirette, avanzando anche dei forti dubbi se è il caso. Ma in questo modo ne uscirebbe un dialogo serio, dove ognuno direbbe la sua e l’atro potrebbe rispondere e spiegarsi, cercando così di sciogliere i dubbi che una persona potrebbe avere.
Trovarsi di fronte a commenti come quelli di Biobioncino, invece, infastidisce e basta.
Spero di essermi spiegato meglio, ora.
Ciao.
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ilmiokiver ha detto:
Spero che la situazione si risolva presto. Nascondersi non è mai una soluzione. In bocca al lupo.
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giacomoroma ha detto:
Grazie Kiver e hai ragione, nascondersi non è mai una soluzione, o quantomeno non dovrebbe esserla. Questo perchè ognuno di noi, ogni persona, dovrebbe essere prima condannata in via definitiva (e quindi accertata la sua colpevolezza) e poi incarcerata, e non il contrario. Ma questo principio vale solamente per determinate persone (e tutt’Italia lo sta vedendo proprio in questi giorni), per altre – come me – esiste la carcerazione PREVENTIVA, che in alcuni casi la comprendo, ma che ormai qui da noi è diventata una moda e non un procedimento giudiziario. Di questo sistema se ne fa un abuso spropositato (ed anche per questo le nostre carceri esplodono), ed io, che ci sono già passato, non ci torno in galera senza aver fatto niente.
Se solo vivessimo in un Paese più giusto – IN TUTTO, NON SOLO PER QUEL CHE RIGUARDA QUEST’ARGOMENTO -, magari mi sarei presentato e avrei fatto la cosa più giusta. Ma quando uno Stato non ti dà alcuna garanzia, e hai conosciuto la galera e il Sistema che la caratterizza, bè, lasciatemi dire che almeno da innocente non vuoi tornarci.
Grazie di nuovo per il tuo intervento e… crepi il Lupo!
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il Venditore di pensieri usati ha detto:
Non ci conosciamo, non so cos’hai fatto prima e non conosco, come te, la versione della storia che hanno raccontato alle forze dell’ordine, di conseguenza non posso esprimere un giudizio obiettivo su come ti sei comportato in una circostanza come questa (cosa che non condivido, perché l’apparenza inganna e il tuo nasconderti fa crescere i sospetti, ma, ripeto, non conosco la situazione reale).
Il massimo che posso fare è credere alla tua versione dei fatti, alla tua rabbia, al fatto che per ciò che hai fatto prima tu abbia già pagato e quindi il tuo debito verso la società sia estinto… insomma, per arrivare al dunque, sono qui ad augurarti che tutto si risolva per il meglio.
In bocca al lupo!
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giacomoroma ha detto:
Ti ringrazio sinceramente Venditore, e capisco che tutto possa apparire quantomeno… “bizzarro”!
Il dubbio è lecito, ed ognuno si fa una propria opinione ed idea quando legge qualcosa o viene a conoscenza di una qualche situazione.
Apprezzo il fatto che tu ti trattenga dall’esprimere giudizi non avendo il quadro completo della situazione, e questo non per me, ma perchè è indice del fatto che tu sia una persona che non parte da preconcetti. E secondo me questa non può essere che una qualità.
In ogni caso hai perfettamente ragione, “l’apparenza inganna”, e quello che hai scritto tu è la cosa che più mi ha fatto pensare e stare in agitazione in questo periodo. Proprio il fatto che potessero convincersi ulteriormente che io potessi essere il responsabile di non so cosa. Ma la consapevolezza che dopo ciò che avevano fatto, mi avrebbero portato in carcere senza troppe spiegazioni – e ti assicuro che se non era la certezza matematica, erano comunque il 90% delle probabilità -, non mi ha dato il coraggio di presentarmi.
Ho sbagliato? Probabilmente si, ma quando qualcuno si ritroverà in una cella strapiena in piena Estate – ovviamente mi auguro mai, ma è l’unico frangente in cui potrebbe darmi una risposta sensata -, allora potrà dirmi con certezza ciò che avrebbe fatto al mio posto.
Io, da parte mia, ho avuto troppa paura.
Ciao Venditore, grazie ancora.
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Sendivogius ha detto:
Giuridicamente, il fatto si potrebbe a tutti gli effetti configurare come un “abuso di autorità” (meglio conosciuto come abuso di potere): art.61 del Codice Penale, comma 11.
Scusa se la butto sul “tecnico”, ma in assenza di una fattispecie concreta di reato, in base ad un semplice sospetto (e soprattutto di un pregiudizio) la perquisizione domiciliare (e smontarti la macchina nel tuo garage di casa lo è) non è solo illegittima, ma ILLEGALE.
A scanso di equivoci, in virtù degli abusi tutt’altro che rari, c’è un’esplicita sentenza della Cassazione in merito: la n° 48552 del 18/12/09.
Un qualsiasi avvocato ci va a nozze con ‘sta roba!
In realtà butti 3.000 euro di spese legali. E qualora fosse istruita una causa difficilmente ottieni qualcosa. Sul singolo evento però. Se la cosa dovesse continuare, fossi in te, prenderei in considerazione la cosa, con una congrua richiesta di risarcimento danni (morali, psicologici e materiali) a titolo puramente cautelativo per il futuro…
Ovviamente, il mio è solo un consiglio e non un messaggio auto-promozionale..:)
Io NON sono un avvocato.
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giacomoroma ha detto:
Grazie del tuo intervento e dei tuoi consigli Sendivogius, ne terrò certamente conto.
Il problema è che fare un abuso di potere a me – di questo genere intendo (perquisizioni senza alcun mandato) – non è come farlo ad una persona incensurata e con una vita quantomeno apparentemente tranquilla e regolare. In questo nostro Paese, dove ormai quasi tutto è lecito – almeno da parte delle forze dell’ordine (guarda Cucchi, Uva, Aldrovandi etc) -, un poliziotto o un carabiniere possono entrare in casa di un tossicodipendente senza nessunissimo mandato, dichiarando semplicemente di essere alla ricerca di armi o droga. Facoltà concessa generosamente dal nostro Governo, con una legge creata ad hoc proprio per permettere alle forze dell’ordine di entrare improvvisamente a qualsiasi ora del giorno e della notte, in casa di un qualunque pregiudicato che abbia problemi con sostanze stupefacenti come li ho avuti io per moltissimi anni.
Vero è che armi o non armi, droga o non droga, le perquisizioni – tutte – devono essere svolte per legge davanti ai proprietari delle case o delle auto perquisite, e solitamente con la presenza di un testimone terzo che metta firma in calce sul verbale successivamente stilato dalle guardie.
Ma vallo a dimostrare che hanno toccato la macchina prima ancora di chiamare mia madre!
Se poi volessimo proprio dirla tutta, oltre ad aver abusato dei loro poteri, ed aver perquisito senza la presenza di alcuna persona (immaginiamo mi avessero messo della droga in macchina o dell’altro), non hanno neppure lasciato alcuna copia del verbale di perquisizione a mia madre, che poveraccia essendo totalmente estranea a certe cose e ignorante in materia, non ha detto nulla e li ha lasciati andare via senza tenersi uno straccio di documento ufficiale che testimoniasse il loro passaggio in casa mia.
Con che dimostrerei le loro perquisizioni?
Ti garantisco amico mio, sono le persone più irregolari che esistono quando vogliono. E purtroppo lo vogliono spesso.
Ciao e buona giornata.
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Sendivogius ha detto:
Se lo status di “pregiudicato” ti pone nelle condizioni di essere una sorta di minus habens in termini di diritto e di garanzie (ma la Legge non era uguale per tutti?!?), ciò non giustifica assolutamente una perquisizione arbitraria (per di più senza un mandato), in violazione alle disposizioni di legge, e senza nemmeno il rilascio di uno straccio di verbale.
Ciò detto, immagino che tu condivida lo stesso domicilio insieme a tua madre; l’auto è intestata a lei (credo)… e dunque, a maggior ragione se incensurata, l’abuso con violazione di legge si pone eccome! Quindi non credo che i poteri polizieschi generosamente elargiti dai nostri governi si estendano a tutti i parenti, o amici, o conoscenti, di persona con precedenti per una semplice “suspicione” sulla cui legittimità avrei molto da obiettare..!
A maggior ragione che nel tuo caso specifico non si ravvisa alcun reato, consumato o presunto, ma soltanto l’intraprendenza estiva di qualche questurino troppo zelante in cerca di encomio. In virtù di ciò, anche la tua convocazione in Questura è piuttosto discutibile: nessuna fattispecie concreta di reato; nessuna violazione di norma restrittiva; nessun provvedimento penale e quindi nessun avviso di garanzia. Credo che la pressante richiesta a presentarti (manco tu fossi Tony Manero!!) sia più che altro una richiesta di comparizione come “persona informata sui fatti”. Quali poi siano questi “fatti” è cosa tutta da dimostrare….
Fossi in te mi presenterei, ma rigorosamente accompagnato da un buon avvocato… uno cazzuto però, che sappia come trattare queste faccende e affronti a brutto muso l’ispettore di turno che ha sollevato tutto ‘sto casino sul nulla.
In bocca al lupo!!
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antigonewoland ha detto:
cià, ho visto che stai seguendo il mio blog e quindi giustamente sono venuta, per educazione e curiosità a visitare il tuo. beh ammetto che pure io considerando i 15 min di assenza di mirko ho pensato male di lui eh. ma poi conosco anche altre storie di cui molte balzate agli onori della cronaca tipo Aldrovandi e Cucchi. Pé dì tanto pé essere più o meno della tua zona… motivi diversi, abusi, morte, violenza… nessuna giustizia. quindi ecco credo che il povero mirko sia innocente.
Sono anche io per motivi diversissimi dai tuoi come una sorta di pregiudicata per la mia famiglia. quindi capisco bene quello che dici…
la verità è che il cosiddetto perdono tanto paventato dai cattolici non esiste. questa è la verità. Hai fatto degli errori? Li pagherai tutta la vita. Sempre.
un saluto…
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giacomoroma ha detto:
Benvenuta carissima, anzi, grazie di essere qui.
Bè, certo non conosco i motivi per i quali mi dici di essere una sorta di pregiudicata in casa, ma non ho alcun dubbio che tu ne abbia.
Ciò che posso dirti è che è vero, anch’io sono d’accordo con te quando dici che se sbagli ne pagherai le conseguenze per sempre, quello di cui sono convinto, però, è che gli errori fatti mi consentiranno sempre di vedere un pochino più in là di chi mi giudica e condanna. E non per presunzione, ti assicuro, ma semplicemente perchè ne ho constatato il fatto!
La mia vita non la auguro a nessuno, perchè le sofferenze che ho vissuto e che vivo sono un qualcosa di continuo, ma se devo essere onesto, se potessi ricominciare tutto daccapo non butterei via tutto ciò che ho fatto. Certo, smussare gli angoli e migliorarsi va sempre bene, ma tutto quel che ho visto – di positivo e negativo – non lo vorrei mai perdere, perchè anche se mi ha fatto male mi ha comunque arricchito tanto.
C’è chi dissentirà da queste parole, ma questo è quel che penso, per me come per te.
Tieniti tutto ciò che ti appartiene, è la tua più grande ricchezza!
Un saluto a te.Passa una buona giornata.
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antigonewoland ha detto:
sfondi una porta aperta… io sono grata a ciò che ho vissuto, nel bene e nel male, perchè mi ha reso ciò che sono. 🙂 e sticazzi (proprio alla romanesca) per chi è bello comodo nella sua vita comoda dove si pascia di essere migliore di altri perchè semplicemente non ha vissuto.
Pe’ dire sono favorevole alle rughe e onoro ogni mia cicatrice, dell’anima e non.
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geleselibero ha detto:
io non so che hai combinato prima e che hai combinato ora.
Che le forze dell’ordine facciano abusi è evidente in troppi casi.
Ma perquisire due case per un presunto scippo mi pare assurdo.
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giacomoroma ha detto:
Bè, assurdo potrebbe anche esserlo, se non altro per l’accanimento che hanno mostrato, ma di contro c’è che comunque l’hanno fatto. E in ogni caso bisognerebbe vedere quanto c’è di vero in quello che hanno detto, dato che su tre domande che gli sono state rivolte, hanno dato tre differenti versioni.
Ma ci sarà la verità in una di queste risposte? Non lo so.
Quello che so è che anche se dovesse essere stato realmente uno scippo, le perquisizioni potrei anche giustificarle con il fatto che volevano trovare la refurtiva, o qualche arma – tipo coltelli, cacciavite, punteruoli etc.), quello che non giustifico invece è il modo in cui questi controlli li hanno svolti.
Non puoi perquisire un bel niente senza la presenza del proprietario della macchina, o anche della casa (visto che mia madre mi ha raccontato che mentre un poliziotto smucinava in una stanza, gli altri se ne andavano girando per la casa perquisendo qua e là, senza che mia madre potesse vedere e controllare. E questo, assoilutamente, non si può fare!!
Purtroppo mia madre è ignorante in materia e anche se aveva il sentore che stessero facendo qualcosa che non potevano fare, non li ha comunque ostacolati.
E se mi avessero ficcato qualcosa in macchina, o anche in una stanza di casa (tipo droga o altro)?
In più non le hanno lasciato neanche un verbale di perquisizione!! Cosa assolutamente gravissima!
Ma questa è la nostra legge, queste sono le nostre – da tanti amate e stimate – forze dell’ordine!!
Grazie del tuo passaggio qui, buon fine settimana.
Giacomo.
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